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Cronaca

Sequestrate in porto 382 tonnellate di pellet: riportava false indicazioni

In 15 container trovate decine di migliaia di confezioni di pellet sulle quali erano stati apposti marchi di qualità contraffatti. Indicate anche informazioni false sull'origine della merce, che veniva erroneamente presentata come proveniente da Paesi tradizionalmente produttori dei biocombustibili di migliore qualità

I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i militari del secondo gruppo della guardia di finanza hanno sequestrato, presso il porto di Genova, 382 tonnellate di pellet proveniente da Turchia, Cina, Lettonia ed Egitto. Il materiale recava marchi di qualità contraffatti e informazioni false sull’origine e la composizione (qui il video).

L’operazione, chiamata “Prometeo”, è scaturita dall’intensificazione dei controlli sulle merci in transito presso i bacini portuali di Sampierdarena e Pra’, specificamente orientati - anche alla luce del rincaro dei combustibili dovuto alla delicata situazione internazionale - all’individuazione di potenziali illeciti in materia di commercio di pellet.

E così è stato: le indagini hanno permesso di individuare 15 container che al loro interno ospitavano decine di migliaia di confezioni di pellet, sulle quali erano stati apposti marchi di qualità contraffatti. Non solo, poiché erano indicate informazioni false sull'origine della merce, che veniva presentata come proveniente da Paesi tradizionalmente produttori dei biocombustibili di migliore qualità. E invece non era vero niente.

Successivi accertamenti sulle caratteristiche chimico-fisiche del prodotto, a cura dei laboratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno dimostrato inoltre come lo stesso fosse di qualità nettamente inferiore rispetto a quanto indicato sulle confezioni, con il rischio di inganno per i consumatori e conseguente profitto illecito per le società importatrici.

Le attività si sono concluse con la denuncia alla Procura della Repubblica dei sei legali rappresentanti delle ditte importatrici, responsabili a vario titolo, fatta salva la presunzione di innocenza, dei reati di contraffazione e frode in commercio.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la guardia di finanza continuano l’azione repressiva alle frontiere volta al contrasto della contraffazione e del commercio di prodotti non genuini, a tutela dei cittadini e della loro fiducia in un mercato onesto, che garantisca i diritti dei consumatori e le opportunità di lavoro di chi rispetta le regole.

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