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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scontro Cgil-polizia locale, il comandante Giurato: «Le sanzioni non servono a fare cassa, illazioni offensive»

«Sto lavorando per migliorare le condizioni di lavoro di tutti, dai nuovi armadietti all’aria condizionata dove manca, dai dispositivi individuali di sicurezza ad auto e moto veicoli, dallo spray ai guanti anti taglio»

«Respingo con forza l’illazione che le sanzioni servano a fare cassa e non a contrastare i comportamenti illegittimi. È grave e offensiva non solo nei miei confronti, ma anche in quelli di qualsiasi operatore. Altrimenti, chiunque potrebbe sostenere, sminuendo, banalizzando e delegittimando il lavoro di ogni agente, che ognuno di noi lavora per far guadagnare l’Amministrazione e non per contenere i comportamenti che disturbano gli altri cittadini o, addirittura, li mettono a rischio. Le sanzioni sono, invece, lo strumento statisticamente più efficace per dissuadere da comportamenti scorretti e non possono essere sostituite dalla sola prevenzione, che va invece condotta in parallelo»: queste le parole del comandante della polizia locale di Genova, Gianluca Giurato, in risposta a una nota del segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Antonio Leandro, che sosteneva che prima di "bacchettare i vigili" perché si fanno poche multe, bisognerebbe guardare alle gravi criticità organizzative e strutturali del corpo di polizia locale genovese. Il compito della polizia locale è quello della prevenzione - secondo il sindacato - e non uno strumento per fare cassa. 

«Mi stanno a cuore le condizioni lavorative e la sicurezza di ogni donna e uomo del Corpo, per questo sto lavorando per migliorarle, dai nuovi armadietti all’aria condizionata dove manca, dai dispositivi individuali di sicurezza ad auto e moto veicoli, dallo spray ai guanti anti taglio, fino alla sostituzione dei vecchi computer - continua Giurato -. Non mi risulta che rientri nelle competenze del sindacato indicare le strategie per contrastare un fenomeno così grave quale l'incidentalità stradale, spetta al comandante del Corpo, almeno fino a quando chiede di fare cose che per legge sono proprie alle funzioni tipiche della polizia locale».

«Evidentemente - prosegue il comandante - Leandro, non conoscendo la materia, dimentica che anche la mera presenza di un operatore in divisa serve a fare prevenzione. È facile verificare come, laddove si fanno sanzioni, l'insicurezza stradale diminuisce. Dove, invece, si fa solo prevenzione, che pure è importante, il fenomeno non si riduce se non minimamente e questo lo dicono chiaramente le statistiche». Il comandante Giurato fa l'esempio del Veneto dove gli incidenti stradali notturni sono diminuiti di oltre il 70% in due anni grazie all'aumento consistente dei controlli e delle sanzioni. «Se il sindacato ha da propormi strategie preventive che possano funzionare, con riscontri oggettivi, sarò lieto di ascoltare, ma è necessario proprio il requisito della concretezza, tutto il resto è  solo critica fine a se stessa» aggiunge il Comandante. 

Il segretario della funzione pubblica della Cgil mette in relazione sanzioni, operatività e condizioni degli ambienti di lavoro. «Non comprendo il nesso che lega l'ordine degli arredi, degli uffici e degli spogliatoi con la questione della sicurezza stradale - prosegue Giurato -. Ci sono sicuramente delle oggettive criticità che ho rilevato io stesso andando in giro per tutti i distretti e per tutte le sedi. Per superarle, mi sono già mosso nel limite delle disponibilità economiche dell'Amministrazione. Ci sono condizioni in certi casi indecorose, a volte peggiorate dall'incuria e dal disordine causati dai comportamenti incivili di alcuni, per fortuna pochi, operatori. Sulla questione degli armadietti negli spogliatoi, su cui tante e forse troppe se ne sono dette, non ho imposto un massimo di 70 centimetri. Quella deve essere la misura minima ma, laddove c'è lo spazio e c'è la possibilità, non c'è alcun divieto a occupare uno spazio più ampio, basta che sia uguale per tutti. Ogni altra informazione eventualmente diffusa nasce solo dal desiderio di strumentalizzare. Ho chiarito che bisogna rimuovere tutto quello che è stato lasciato da persone che non sono più nel Corpo perché sono in pensione, alcune anche da anni, o da persone trasferite altrove. Sto, facendo tutto quello che posso per garantire condizioni di lavoro e di sicurezza migliori per le donne e gli uomini del Corpo. Ho già fatto partire la gara per acquistare centonuovi armadietti dignitosi con cui sostituire quelli arrugginiti e con le serrature distrutte. Io stesso ho constatato le condizioni di alcuni uffici e di alcuni spogliatoi. Dobbiamo convergere tutti verso migliori condizioni delle sedi e ognuno deve fare il suo. Io sostituisco tutto ciò che è vecchio, indecoroso, non funzionante. Parlo anche dei computer: quelli vecchi, da un mese, li stiamo sostituendo uno per uno. I nostri sono uffici pubblici: non possono esserci stanze che appaiono come magazzini né manifesti sconvenienti appesi a muri e armadietti. C'erano uffici che non avevano l'aria condizionata e mi sono mosso per farla installare. È vero che ancora non si vedono tutti i risultati, perché siamo legati ai tempi delle gare, ma è solo questione di poco tempo. Stiamo provvedendo anche alla distribuzione dei dispositivi individuali di sicurezza come lo spray urticante e i guanti anti taglio. Stiamo rinnovando il parco auto e motoveicoli. Il personale che lavora nelle migliori condizioni ed è motivato è quello che lavora meglio».

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