rotate-mobile
Cronaca Marassi / Via Fereggiano

Scolmatore Fereggiano, bocciatura del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

Le osservazioni al progetto sono contenute in un documento di 69 pagine. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto, in particolare, le dimissioni dell'assessore ai Lavori pubblici Gianni Crivello

Il progetto per il mini scolmatore del rio Fereggiano è stato bocciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, le cui osservazioni sono raccolte in un documento di 69 pagine. Per questo il Movimento 5 Stelle ha chiesto, in particolare, le dimissioni dell'assessore ai Lavori pubblici Gianni Crivello.

«La bocciatura del progetto - è scritto in una nota dei grillini - costituisce a livello locale una conferma della inadeguatezza della squadra del sindaco Doria, per cui la cittadinanza si attende adesso le spontanee dimissioni dei responsabili».

Uno dei passi su cui si concentrano le critiche del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici riguarda alcuni aspetti idrologici: in particolare il parere tecnico alla pagina 47 sottolinea come «la portata di dimensionamento dell’opera sia stata definita in maniera convenzionale senza sviluppare un apposito studio idrologico riferito ai bacini idrografici di interesse».

Ma la più grave mancanza di questo progetto sembra quella di non tenere adeguatamente conto dei processi di cambiamento climatico in atto da diversi anni tanto che «le stime del tempo di ritorno della portata di progetto definiscono probabilmente in modo non sufficientemente preciso per il rischio residuo di inondazione per incapacità dell’opera di scolmo di convogliare la portata in arrivo da monte». In pratica il progetto viene accusato di essere stato fatto su stime, calcoli e previsioni dello scorso secolo (sulla base di tabelle vecchie di 30 anni, cfr pag. 48).

Parere-Tecnico-del-Consiglio-Nazionale-dei-Lavori-Pubblici-sullo-Scolmatore-Fereggiano.--2

Il Consiglio Superiore inoltre sottolinea, a pagina 54, la necessità di valutare la interazione tra le possibili frane, già verificatesi durante l’alluvione del 4 novembre, e lo scolmatore. Occorre pertanto prevedere «interventi mirati a mitigare l’erosione sui versanti e/o stabilizzare pendii a rischio di frana a causa di eventi pioggia eccezionali»: chiaramente la concomitanza, non così eccezionale come dimostrano i recenti esempi, di una frana e di una piena del fiume «comprometterebbe di fatto la funzionalità delle opere previste».

Altro elemento che, a parere del Consiglio merita maggiori approfondimenti, è quello riguardante l’utilizzo dei materiali e la «durabilità della superficie interna del rivestimento di galleria con particolare riferimento ai possibili fenomeni di abrasione in relazione ai valori di scabrezza di progetto».

Critiche anche per quanto riguarda lo sbocco a mare (pag 50): «va verificato infatti, si legge nella relazione, il funzionamento che consideri le portate contemporaneamente in arrivo dalla galleria Fereggiano e dalla galleria Bisagno, allo scopo di quantificare il rigurgito che può interessare questa ultima».

Sotto accusa anche il funzionamento in pressione (caso unico al mondo), che potrebbe compromettere il corretto funzionamento della struttura nel caso in cui la piena sia contemporanea a eventi meteo marini intensi.

Per concludere un breve riepilogo dei costi dell'opera: 45 milioni di euro per la realizzazione del solo primo stralcio del primo lotto. Il secondo stralcio del primo lotto ha un costo aggiuntivo di 13 milioni e trecentomila euro per un costo complessivo del primo lotto pari a euro 58,3 milioni. Il secondo lotto è rappresentato dal prolungamento dello scolmatore fino alla Sciorba.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scolmatore Fereggiano, bocciatura del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici

GenovaToday è in caricamento