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Cronaca

Sanità, 622 giorni di attesa per un esame salva vita

Il consigliere regionale Ferruccio Sansa ha postato una lettera, inviata da un cittadino ai vertici della Regione, in cui racconta le sue difficoltà nel reperire un appuntamento per sottoporsi ad accertamenti medici

Botta e risposta a distanza tra il consigliere regionale, Ferruccio Sansa, e l'assessore alla Sanità, Angelo Gratarola. Ad accendere la miccia è stato l'ex candidato alla presidenza alla Regione, che ha riportato sui suoi profili social la lettera di un cittadino, da cui esce una fotografia disarmante della sanità ligure.

"Un esame essenziale per prevenire il tumore prenotato il 16 dicembre 2024. Dopo 622 giorni - attacca Sansa -. Così è totalmente inutile. Questo accade in Liguria. Non solo: nonostante quanto prevede la legge, in Liguria ancora oggi è impossibile prenotare esami essenziali. Va avanti così da mesi. Perché nessuno fa niente? Perché le autorità e la procura non intervengono?".

"Ancora - prosegue --: una legge prevede espressamente che, in caso di impossibilità di ottenere in tempi utili le analisi necessarie per la nostra salute (un diritto sancito dalla Costituzione), i cittadini possano richiedere di effettuarle in regime intra moenia presso gli ospedali o presso strutture private, salvo poi essere rimborsati. Ma nemmeno questo diritto sembra essere garantito".

"Eccovi il racconto di un cittadino. Pierpaolo Rossodivita, dopo aver chiesto di effettuare un esame essenziale, ha ottenuto la prenotazione per il dicembre 2024. Così ha scritto una Pec a Giovanni Toti, all'assessore alla Sanità Angelo Gratarola e alle autorità regionali competenti. Finora non c'è stata risposta". Di seguito la lettera, riportata da Sansa.

Pregiatissimo presidente Toti, egregio assessore Grattarola, mi vedo costretto a rivolgermi nuovamente a Voi sempre per questioni attinenti al malfunzionamento del nostro Sistema Sanitario. In una precedente Pec del 18 febbraio scorso avevo evidenziato i palesi disservizi del nostro sistema sanitario, nello specifico l'impossibilità di accedere a controlli specialistici poiché, contattando il Cup, si otteneva come risposta 'non vi sono disponibilità'.

Mi ero quindi rivolto alla Regione Toscana dove, al contrario, nel giro di 10 giorni ho potuto sottopormi agli accertamenti richiesti. Sempre nella Pec vi avevo evidenziato che però alcuni esami cui dobbiamo sottoporci mia moglie ed io, nello specifico la colonscopia, non possono essere eseguiti fuori regione per via della preparazione preliminare che non consente lunghi spostamenti nel giorno dell'esame; Vi avevo perciò richiesto indicazioni su come poter accedere a questi servizi attraverso il nostro Sistema Sanitario.

Purtroppo non ho avuto risposta, tuttavia ho appreso dai mezzi di informazione che il Consiglio Regionale, nel frattempo, aveva deliberato una norma secondo cui il Cup, a fronte di una richiesta, non può più rispondere che non vi sono disponibilità ma deve comunque consentire la prenotazione.

Fiducioso in questo cambiamento di indirizzo, ieri, 3 aprile, ho telefonato al numero verde del Cup; dopo un quarto d'ora di attesa l'operatore ci ha fornito come prima disponibilità il 16 dicembre 2024 a Lavagna (numeri di prenotazione 41117133 per me e 41117212 per mia moglie). Se non fosse che stiamo parlando di salute, verrebbe da ridere.

Sempre dai mezzi di informazione sono venuto a conoscenza che, stando ai commi 12 e 13 del D.lgs 124/1998, se le regioni non sono in grado di fornire prestazioni sanitarie in tempi ragionevoli, 'l'assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell’attività libero professionale intramuraria, ponendola a carico dell'azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell'azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l'effettivo costo di quest'ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti', riporto le testuali parole del decreto.

È evidente che, essendo i tempi di attesa propostici dal Cup assolutamente inaccettabili, mia moglie ed io rientriamo a pieno titolo nella casistica di cui alla suddetta norma e possiamo perciò sottoporci a colonscopia in regime di prestazione libero professionale intramuraria, pagando esclusivamente il ticket previsto per questo esame (36,15 €).

Mi rivolgo di nuovo a Voi per avere indicazioni in merito alla procedura da seguire, visto che, chiedendo informazioni anche a personale che opera in ambito sanitario, nessuno è stato in grado di fornirci una risposta. Ribadisco infine quanto già evidenziato nella Pec del 18 febbraio, ossia che i protocolli sanitari prescrivono, dopo i 60 anni, la colonscopia con cadenza almeno quinquennale; un ritardo di circa due anni e mezzo rispetto alla data della richiesta del nostro medico di base (ottobre 2022) è quindi rilevante ai fini delle conseguenze di una eventuale patologia non dignosticata per tempo.

RingraziandoVi di nuovo per la Vostra attenzione e fiducioso in una celere soluzione della problematica, Vi porgo i miei più cordiali saluti. Pier Paolo Rossodivita

La replica dell'assessore Gratarola

"Siamo tutti consapevoli delle difficoltà delle liste d'attesa in Liguria come in altre parti d'Italia circa l'endoscopia digestiva, ma è bene non fare della facile retorica. Da un'analisi compiuta dai tecnici di Liguria Digitale nel pomeriggio di oggi infatti una colonscopia con priorità B, quindi breve, è prenotabile in un ospedale genovese a giugno 2023, un esame con priorità D, cioè differibile, a ottobre 2023: i tempi di attesa vanno certamente migliorati e stiamo lavorando in questa direzione, ma non sono i 600 giorni citati dal consigliere di opposizione Sansa". Così l'assessore regionale alla Sanità Angelo Gratarola replica alla nota del consigliere regionale di opposizione.

"Non neghiamo dunque le problematiche dovute al fatto che questo tipo di esame sia complesso e si esegua in strutture ospedaliere o ambulatoriali altamente attrezzate con specialisti gastroenterologi formati al fine di garantire una risposta diagnostica ottimale - conclude Gratarola - ma proprio per questo siamo al lavoro per potenziare l'offerta attraverso un piano straordinario di recupero legato nella fattispecie alle colonscopie".

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