"Attenzione abitanti di San Desiderio". Inizia così un volantino apparso nei giorni scorsi nel quartiere sulle alture di Genova; un volantino dove si denunciano torture e sevizie ai danni dei gatti del quartiere, un volantino che è un pugno nello stomaco per i suoi contenuti.

Proseguendo la lettura, infatti, si legge: "in paese si aggira un essere immondo, capace di gesti ignobili nei confronti dei vostri animali; è successo al nostro gattino, legato e torturato per cinque giorni con un fil di ferro, finchè è riuscito a liiberarsi e a tornare a casa con una zampa ormai in cancrena. Le lesioni ricevute hanno reso indispensabile l'amputazione della zampa che era stata legata. Fate attenzione ai vostri animali, perché tra noi esiste un mostro capace di tutto questo! E se quel mostro sta leggendo questo avviso sappia che tutto il male fatto gli ritornerà".

Il volantino, che ha fatto il giro del web e dei social network, ha ovviamente sollevato il dibattito e l'indignazione del quartiere (e non solo) da chi invita alla pubblica gogna e alla legge del taglione a chi dubita del fatto sostenendo che il gatto possa essere rimasto "semplicemente" impigliato in una grigia di ferro, magari una recinzione. Nel mezzo chi invita, giustamente, alla denuncia contro ignoti e chi sostiene si tratti di trappole (illegali) create per catturare animali selvatici come i cinghiali e, pur condannando il gesto, minimizza sull'esistenza di un "mostro" nel quartiere. L'invito finale, lanciato anche su Facebook, è quelllo di contribuire a far luce sull'episodio e, come scrivono in tanti, denunciare nel caso si sappia qualcosa che possa aiutare a trovare il responsabile dell'orribile azione.