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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Continua a perseguitare la ex anche dagli arresti domiciliari, finisce in carcere

L'uomo, un 33enne genovese, era stato denunciato a luglio per minacce gravi, maltrattamenti e stalking; aveva precedenti simili anche con un'altra ex fidanzata

Un 33enne genovese è stato portato in carcere dalla Polizia su ordine di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Genova. L'uomo, già agli arresti domiciliari a Sampierdarena, ha continuato a perseguitare l'ex compagna nonostante lo scorso luglio fosse già stato denunciato per minacce gravi, maltrattamenti e stalking.

In quella circostanza i poliziotti erano intervenuti per una lite e avevano scoperto gli atteggiamenti vessatori del 33enne che duravano da tempo nei confronti della compagna. La donna era stata addirittura privata dei mezzi economici per il proprio sostentamento e per quello della figlia minore.

Questa situazione aveva creato nella vittima un crescente stato d’ansia, anche perché era già a conoscenza di condotte simili tenute in passato dal suo aguzzino con l’ex partner, tanto che era già stato ammonito nel 2016 e ritenuto colpevole per il reato di stalking. L’uomo, infatti, subito dopo l’inizio della relazione avevaù assunto un comportamento di totale controllo nei confronti della sua fidanzata di allora, facendole perdere tutte le amicizie.

Inoltre ogni volta che litigavano, per dispetto licenziava il padre di lei, suo dipendente, per poi riassumerlo non appena le cose tra loro andavano meglio, rendendo, anche in quel caso, la donna completamente dipendente a livello economico e soggiogata al suo volere.

Spaventata anche dai trascorsi del 33enne, la nuova compagna era riuscita finalmente a lasciarlo e a trasferirsi con la figlia a casa della madre, ma lui aveva continuato a essere molesto e pressante, sia tramite social network che 'gironzolando' in scooter nei pressi della sua nuova dimora. Quando, nonostante la misura dell’allontanamento a suo carico, è stato trovato sotto casa della vittima, per lui è stata chiesto dagli agenti del commissariato Cornigliano l’aggravamento della misura ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Ad agosto però i poliziotti del Commissariato sono di nuovo dovuti intervenire perché alcuni uomini con un furgone bianco stavano asportando dei mobili dal vecchio appartamento della vittima senza che lei fosse stata avvisata. La donna ha raccontato così di sentirsi ancora controllata, non solo tramite continui messaggi e chiamate effettuate da diversi numeri di telefono, ma anche da alcuni dipendenti del suo ex che spesso vedeva transitare sotto casa. Addirittura, dopo essersi recata nell’alloggio “svuotato” per vedere cosa fosse rimasto, aveva trovato un sistema di video sorveglianza installato per ordine dell’ex convivente.

Nonostante la misura degli arresti domiciliari il 33enne quindi non ha mai smesso di porre in essere comportamenti vessatori ingaggiando persino altre persone per controllare la donna che, caduta in uno stato di ansia e paura, ha anche perso il lavoro. Vista la pericolosità del soggetto dal commissariato di Cornigliano è partita la richiesta di un ulteriore aggravamento di pena e la Procura del Tribunale di Genova ne ha disposto, martedì, l’accompagnamento presso il carcere di Marassi.

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