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Cronaca

Maxi operazione anti-droga tra Sampierdarena e la valle Scrivia: 16 arresti

I carabinieri hanno sequestrato oltre 3 kg tra hashish e cocaina e circa 87mila euro in contanti, tutti proventi di spaccio su diversi livelli portato avanti tra Sampierdarena, Valpolcevera ed entroterra genovese

Quasi un anno di indagini meticolose portate avanti attraverso intercettazioni, pedinamenti e controlli sul territorio, che hanno portato all’arresto di 16 persone e alla denuncia di altre 13, oltre che al sequestro di 87mila euro e di tre chilogrammi di droga tra cocaina e hashish.

Il primo arresto a Savignone

Questo il bilancio dell’operazione “Green Vallery”, ribattezzata così dai carabinieri perché partita da un arresto effettuato in Valle Scrivia, a Savignone: era l’ottobre del 2016 quando i militari della compagnia di San Martino fermavano un giovane di 24 anni con l’accusa di spaccio dopo avergli trovato in casa 4 confezioni di semi di cannabis, un impianto di illuminazione per la coltivazione e circa 2.800 euro in contanti già suddivisi in mazzette “etichettate” a seconda della droga.

I carabinieri hanno subito requisito il cellulare del giovane pusher, scoprendo non solo che era diventato un punto di riferimento della zona di Savignone e della Valle Scrivia per l’acquisto di droga - anche per giovanissimi - ma che lui stesso si riforniva da un gruppo di amici residenti a Sampierdarena, lo stesso quartiere da cui il 24enne proviene e con cui ha mantenuto contatti.

I collegamenti con il ponente genovese

L’ipotesi immediata è stata che le mazzette fossero destinate proprio ai fornitori del capoluogo ligure, e l’indagine è partita in diverse direzioni riuscendo a ricostruire un vasto giro di spaccio radicato nel ponente genovese, soprattutto a Sampierdarena e Cornigliano, e in Valpolcevera, che in certi casi si è allargato anche all’entroterra.

Lo spaccio si articolava su diversi livelli, una sorta di struttura a piramide al cui apice, almeno dal punto di vista della quantità di droga spacciata, i militari hanno rintracciato Domenico Megna, 47enne di origini calabresi, di giorno impresario edile della sua ditta, dalle 5 del pomeriggio in poi spacciatore "a chiamata". Megna era già stato arrestato nel 2007, sempre per spaccio, insieme con Nicodemo Macrì, nome e figura che gli inquirenti ricollegano a una delle “’ndrine” calabresi attive a Genova.

Arrestato anche un esperto di arti marziali

Megna era stato nuovamente arrestato lo scorso maggio dopo essere stato trovato in possesso di una pistola e di oltre un kg di droga tra cocaina e hashish, tutto nascosto all’interno di un copertone tenuto in garage. Tra le altre persone arrestate c’è poi un esperto di arti marziali di Sampierdarena, il titolare di un edicola sempre a Sampierdarena e un disoccupato, tutti e tre fermati a dicembre.

In totale, tra ottobre 2016 e settembre 2017 i militari del capitano Massimo Caputo hanno denunciato 13 persone e ne hanno arrestate altre 16, le ultime tre finite ai domiciliari proprio nei giorni scorsi dopo l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal tribunale di Genova. Tra loro un altro pusher di origini calabresi e una giovane donna che teneva contatti con ragazzi anche giovanissimi, con cui prendeva accordi via chat riferendosi alla droga come "bibite" da andare a prendere. Proprio un minore, un ragazzo di 15 anni, fa parte dell’elenco di 5 persone che i carabinieri hanno segnalato alla Prefettura come consumatori abituali.

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