Allontanato dalla famiglia per maltrattamenti torna a casa, picchia l'ex compagna e rapisce la figlia
Nel pomeriggio di sabato la Polizia ha arrestato a Sampierdarena un 26enne per maltrattamenti in famiglia, sottrazione di minore, lesioni personali aggravate e inosservanza del provvedimento di allontanamento
Nel pomeriggio di sabato 23 maggio 2020, intorno alle 14, la Polizia ha arrestato a Sampierdarena un 26enne di origini ecuadoriane per maltrattamenti in famiglia, sottrazione di minore, lesioni personali aggravate e inosservanza del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare.
Vittime dell’uomo la ex compagna, una 22enne genovese, a cui non avrebbe risparmiato insulti, minacce e percosse anche con l’ausilio di un appendiabiti e di una forchetta, e la loro bambina. L’uomo, già colpito da divieto di avvicinamento per i maltrattamenti degli scorsi mesi, è entrato in casa con la scusa di recuperare tutti i suoi effetti personali e riconsegnare le chiavi, ma dopo l’ennesima lite si è chiuso in una stanza con la bambina, minacciando un “gesto folle”.
La madre, in preda al panico, ha buttato giù la porta a calci senza riuscire però a fermare l’uomo che, uscito dall’appartamento, si è allontanato in strada con la bambina. La donna ha quindi chiesto aiuto alla polizia e sono immediatamente iniziate le ricerche di padre e figlia.
Dopo pochi minuti il 26enne, probabilmente compresa la gravità del suo gesto, ha affidato la bambina ad un parente della ex-compagna per poi cercare di nascondersi. Poche ore dopo è stato ritrovato all’interno di un ristorante nei pressi della Fiumara nascosto nel bagno.
La donna, dopo aver riabbracciato la figlia, è stata trasportata in ospedale dove è stata dimessa con una prognosi di 10 giorni, mentre l'aggressore è stato condotto al carcere di Marassi.