
“Salviamo il Morandi": ingegneri, medici e architetti si schierano per il recupero del viadotto
L'evento è organizzato dal professor Enzo Siviero, tra i primi a battersi per chiedere di conservare il ponte e di ricostruirvi sopra quello nuovo
A promuovere il convegno Enzo Siviero, ingegnere, docente dell'Università di Venezia e tra i principali promotori del progetto di mantenimento del Morandi: era stato lui, lo scorso febbraio, a firmare la lettera indirizzata al presidente dell’Anac Raffaele Cantone, al procuratore capo Francesco Cozzi, al governatore ligure Giovanni Toti e al sindaco-commissario Marco Bucci segnalando presunte anomalie nella progettazione e nell’affidamento dei lavori e sottolineando l’importanza di prendere in considerazione l’ipotesi consolidamento del viadotto.
«Si tratta di un’occasione per riflettere a fondo sull’attività di demolizione, difficile, inquinante, pericolosa e costosa - spiegano - e di riconsiderare l’opzione restauro, recupero riabilitazione, messa a norma e in sicurezza di parte o di tutto il ponte Morandi». Sul tema inquinamento, particolarmente attuale alla luce del ritrovamento di particelle di amianto nel corso dei carotaggi effettuati sul troncone ovest, sono intervenuti anche i rappresentanti dei comitati cittadini: Enrico D’Agostino e Rosanna Mariarosa Aluigi del comitato Liberi Cittadini di Certosa, e Antonella Marras, presidente del comitato spontaneo cittadini Borzoli e Fegino. Con loro architetti, avvocati, ingegneri e medici che affrontano la questione della demolizione e dellaa ricostruzione da diversi punti di vista, supportando la tesi della salvaguardia di quanto resta del viadotto.
«Questa opera è considerata sua dalla critica storica mondiale sua dall’amministrazione pubblica attenta alla salvaguardia del territorio e della salute dei cittadini, opera d’arte, bene culturale e paesaggistico e patrimonio culturale pubblico - proseguono gli organizzatori - Spetta ai genovesi decidere se Genova vuole passare alla storia come città porto che lo ha salvato. Il Morandi potrebbe essere ancora a oggi, a cantiere aperto, essere recuperato, evitando di demolirlo per smontaggio o esplosione, in particolare preservando le monumentali pile 10 e 11. Ciò non esclude - concludono - che si possa ricostruire il nuovo ponte Polcevera più a valle, come più volte dichiarato dal sindaco-commissario Marco Bucci».