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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vuole pagare il taxi col bancomat: "Pacchia finita, mi servono i contanti"

La denuncia di Silvia Salis, vicepresidente del Coni, durante un viaggio per l'aeroporto: "Di fronte alle mie obiezioni il tassista ha iniziato a urlare con arroganza che ora lui può fare come vuole"

Silvia Salis, ex campionessa genovese di lancio del martello e vicepresidente del Coni, ha denunciato sui propri canali social una disavventura capitata nelle ore scorse a Genova dopo aver preso un taxi in direzione aeroporto. 

"Vedo il pos e chiedo di pagare con il bancomat i 32 euro della corsa - scrive Salis sui social - ma il tassista mi dice di no, che ora lui non è più obbligato, perché 'è finita la pacchia delle banche e a lui servono i contanti'. Di fronte alle mie obiezioni - prosegue - il tassista ha iniziato a urlare con arroganza 'che ora lui può fare come vuole'". Poi la conclusione amara della vicepresidente del Coni: "Ora, lui, può fare finalmente come vuole. Italia 2022". 

La storia Instagram è stata rilanciata anche da Selvaggia Lucarelli, già in passato protagonista di vicende simili denunciate sui social: "In poche parole l'ulteriore involuzione - il commento - si ringrazia Giorgia Meloni".

Sul caso è intervenuta Assoutenti, chiedendo provvedimenti disciplinari verso il conducente del taxi. "Come prima cosa chiediamo scusa a Silvia Salis per il grave episodio, a nome di tutti i cittadini genovesi - afferma il presidente Furio Truzzi -. Riteniamo poi che la vicenda non possa rimanere impunita: i tassisti hanno l’obbligo di garantire a bordo delle proprie vetture non solo il decoro ma anche l’accoglienza, e simili gesti di maleducazione vanno sanzionati dall’amministrazione comunale con adeguati provvedimenti disciplinari".

"Al di là della maleducazione evidente nel caso di Genova, per evitare il ripetersi di simili episodi, e per garantire i diritti fondamentali dei consumatori, è necessario prevedere l’obbligo di pos per il pagamento di tutti i servizi pubblici essenziali, taxi compresi, indipendentemente dall’importo delle transazioni  - conclude Truzzi -  oggi, con gli smartphone che permettono di eseguire pagamenti digitali, è paradossale che i consumatori debbano trovarsi in imbarazzo e vedersi respinte le proprie legittime richieste".

Cooperativa Radio Taxi Genova 5966: "Ferma condanna"

La Cooperativa Radio Taxi Genova 5966 in una nota ufficiale: "Ci scusiamo a nome di tutta la categoria ed esprimiamo la nostra ferma condanna dell'accaduto, stigmatizzando il comportamento di chi si rifiuta di accettare strumenti di pagamento digitali".

“A seguito della denuncia dell’episodio abbiamo avviato una verifica interna per capire se il tassista che si è rifiutato di accettare il pagamento con il bancomat faccia parte della nostra Cooperativa e, in tal caso, siamo pronti a prendere gli opportuni provvedimenti disciplinari e a segnalare all’ufficio Autopubbliche del Comune di Genova per le sanzioni previste" commenta Valter Centanaro, presidente della Cooperativa Radio Taxi Genova, che prosegue: "L’obbligo di Pos a bordo è infatti obbligatorio per nostro regolamento interno dal 2015 e dall’aprile 2022 è previsto anche dal regolamento comunale del servizio. La nostra volontà, come 5966, è quella di procedere nell’accettare qualsiasi strumento di pagamento venga scelto dal cliente".

Cooperativa Radio Taxi Genova ricorda inoltre agli utilizzatori la possibilità di segnalare comportamenti non conformi al regolamento del servizio agli indirizzi e-mail dell'ufficio autopubbliche del Comune di Genova (pmuataxi@comune.genova.it) o della Cooperativa stessa per quanto di competenza (info@5966.it). Le segnalazioni ricevute, nell'ambito di un impianto sanzionatorio interno alla Cooperativa, comportano ammonizioni nei casi sospetti e sospensioni dal servizio nei casi accertati.

Alla Cooperativa Radio Taxi Genova fanno capo oggi 734 vetture, su un totale di 869 presenti nel Comune di Genova e 1300 su tutto il territorio regionale.

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