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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sagre e fiere, una nuova circolare "salva" i piccoli Comuni

Il documento diffuso lo scorso 18 luglio dal Viminale alleggerisce il carico burocratico sulla spalle degli enti: più flessibili e semplificate le norme per organizzare eventi di paese

Nessuno tocchi le sagre. Soprattutto in Liguria, dove sono espressione di attaccamento al territorio e di tradizione non soltanto culinaria, ma anche culturale: sono tanti i piccoli Comuni della regione che hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la decisione, da parte del ministero dell’Interno, di modificare la circolare del 2017 sulla sicurezza per sagre e manifestazioni pubbliche, un traguardo cui si è arrivati dopo una lunga trattativa portata avanti anche da Anci.

La nuove linee guida sono racchiuse in un documento datato 18 luglio 2018, in cui il governo di fatto delega ai sindaci la gestione delle sagre, alleggerendo i requisiti necessari per organizzarle: un passo avanti rispetto alla circolare Gabrielli del 2017, arrivata dopo i fatti di piazza dan Carlo, a Torino, che prevedeva una lunga serie di prescrizioni e restrizioni sia in materia di sicurezza sia in materia di gestione dell’evento stesso, con la compilazione di una tabella per la valutazione dei rischi e l’adozione di una lunga serie di provvedimenti a garanzia della cosiddetta “safety & security”.

Conseguenza diretta, l’estate 2018 era iniziata in molti Comuni della Liguria tra mille difficoltà, con associazioni e istituzioni costrette a far fronte a spese sempre più alte e tempi sempre più lunghi, tanto ad spingere in alcuni casi a capitolare e annullare le manifestazioni.

Le migliori sagre dell'estate 2018 a Genova e provincia: dove e quando

«Sagre e feste annullate nei piccoli paesi a causa di una norma che non considera le differenze tra una sagra di paese ed il concerto del più famoso dei cantanti al mondo - era stato il commento di Paolo Pezzana, sindaco di Sori, uno dei Comuni più attivi per quanto riguarda l’organizzazione di sagre e feste di paese - Sono espressione della cultura dei territori e un fattore di coesione sociale molto importante, ma rischiano di scomparire perché gli organizzatori non riescono a sostenerne gli oneri economici per la messa in sicurezza. Migliaia di processioni, fiere e sagre quest’estate rischiano di essere cancellate in Italia».

I sindaci avevano lanciato quindi un appello, portato avanti da Anci anche attraverso incontri in prefettura con rappresentanti di Comuni, Regione e forze dell’ordine: norme più flessibili e semplificate era la richiesta, che il Viminale sembra aver accolto. Nella nuova circolare viene infatti stabilito che saranno direttamente i Comuni, e non più la Prefettura, a vagliare i piani presentati da chi organizza gli eventi, e dunque gli uffici municipali a raccogliere e valutare la documentazione e a rilasciare poi il via libera. Soltanto in caso di eventi di grande portata, con previsione di grande afflusso di pubblico e potenziali, reali rischi per la popolazione, i sindaci potranno valutare se chiamare in causa la Prefettura e indire una riunione del Comitato per l’ordine a e la sicurezza pubblica per accertare tutti i profili di rischio.

Per quanto riguarda gli eventi con profili di sicurezza completi, la nuova circolare, in linea generale, fa riferimento alla normativa per la prevenzione degli incendi per la realizzazione degli impianti sportivi, stabilendo la divisione in settori (con tutte le complicanze del caso) soltanto per eventi che superano le 10mila presenze. Il documento detta inoltre le linee guida per la realizzazione dell’area di accesso ai mezzi di soccorso e dei percorsi di ingresso e uscita dei partecipanti alla manifestazione, prevedendo gli organizzatori della manifestazione si occupino del monitoraggio dell’evento avvalendosi di operatori di sicurezza che possono essere iscritti ad associazioni di protezione civile oppure appartenenti alle forse dell’ordine, ai vigili del fuoco o al servizio sanitario.

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