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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Rossiglione

Peste suina, a Rossiglione agricoltori in piazza con i trattori: "Ora basta"

Secondo Cia-Agricoltori Italiani bisogna "proteggere il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona 'cuscinetto' e impedisca al virus di diffondersi"

Stamattina 50 trattori e 500 agricoltori sono scesi in piazza a Rossiglione nella manifestazione nazionale indetta da Cia-Agricoltori Italiani, dopo i rincari insostenibili su tutte le materie prime anche a causa degli effetti della guerra in Ucraina, oltre ai problemi legati alla peste suina nella zona rossa

Contemporaneamente c'è stato un incontro alla presenza del presidente nazionale Dino Scanavino, del presidente regionale Aldo Alberto, del vicepresidente di Regione Liguria Alessandro Piana e del commissario in pectore Angelo Ferrari. Una riunione a cui hanno partecipato, oltre ai sindaci della Liguria anche deputati e senatori, per confrontarsi tutti insieme sulle azioni inderogabili da adottare per far fronte ai danni dovuti alla peste suina e sulla necessità di predisporre adeguate risorse per fronteggiarla, oltre ai necessari ristori che il governo deve predisporre per far fronte ai fabbisogni del territorio.

"Con questa manifestazione a Rossiglione abbiamo voluto dimostrare quanto le conseguenze  della peste suina siano gravi per la suinicoltura e per molte altre filiere operative sul territorio - sottolinea Aldo Alberto, presidente di Cia Liguria -. Si tratta di un problema a livello nazionale, non solo ligure e piemontese. Le aree interne hanno bisogno di un sostegno continuo. Aspettiamo gli abbattimenti soprattutto nella zona rossa, non è sufficiente fare la recinzione. I cinghiali sono troppi, bisogna riportarli ad un numero accettabile".

Il decreto emanato dal Governo per gli agricoltori è troppo blando, ostaggio di lentezze burocratiche e sprovvisto di risorse finanziarie. Il commissario straordinario previsto avrebbe, invece, solo potere di coordinamento e verifica del corretto svolgimento delle operazioni.

Per Cia bisogna "proteggere il sistema produttivo di queste aree con un piano di abbattimenti selettivo che crei una zona 'cuscinetto' e impedisca al virus di diffondersi, anche grazie al foraggiamento artificiale della fauna selvatica. L'emergenza peste suina da quasi due mesi ha, di fatto, bloccato l'attività negli allevamenti di suini in Piemonte e Liguria".

"Secondo l'Oms la malattia si sta diffondendo velocemente in 50 Paesi e se l'infezione dovesse arrivare in Lombardia - ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino - rischiamo di mettere in ginocchio una delle più importanti aree suinicola italiane e tutto il nostro export. Il Governo non sottovaluti il problema di fronte all'Europa e al Paese, bisogna prendere a esempio Paesi che hanno eradicato il fenomeno rapidamente, come il Belgio e la Repubblica Ceca, dove già nella prima settimana di epidemia sono stati abbattuti 3mila cinghiali".

"L’emergenza pone ancora una volta all’attenzione del governo l’urgenza di modificare una legge vecchia di decenni - spiega il vicepresidente di Regione Liguria e assessore all’Agricoltura Alessandro Piana - la numero 157 del 1992 sulla fauna selvatica. Oggi infatti si deve considerare il concetto di gestione della fauna selvatica rispetto a quello anacronistico di protezione, viste le presenze di selvatici sul nostro territorio. Fondamentale inoltre il rimborso dei danni subiti e che sta subendo il settore rurale e turistico-ricettivo a causa delle chiusure e, a questo proposito, il fattore tempo risulta determinante”.

"Dobbiamo ripartire dalla riperimetrazione della zona rossa - conclude il vicepresidente Piana - escludendo dai divieti quanto prima le aree in cui non sono mai stati reperiti focolai o singoli casi infetti e liberare così i territori".

E proprio i ristori e la liberazione dei territori saranno oggetto dell’audizione prevista domani, martedì 1 marzo, al Senato a cui prenderanno parte tutti i rappresentanti dei territori interessati.

Anche l'onorevole Franco Vazio del Pd, vice presidente commissione Giustizia alla Camera, è intervenuto spiegando: "Ho assicurato ai sindaci e agli operatori del settore la vicinanza e il sostegno del Partito Democratico. La peste suina, che colpisce la fauna selvatica e in particolare i cinghiali, mina alle fondamenta economia e strutture sociali del nostro territorio. Abbiamo un’evidente sovrappopolazione di cinghiali, che sono il vettore della peste suina, che va affrontata con decisione".

Secondo l'onorevole Vazio servono servono strumenti eccezionali: "Risarcimento dei danni e ristori e abbattimento selettivo dei cinghiali in grado di ridurre drasticamente il sovrappopolamento - spiega -  Eventuali tentennamenti potrebbero essere fatali. Sono in discussione in Parlamento due provvedimenti che possono affrontare con decisione il tema, ai quali il Pd sta lavorando con grande intensità. Il tema cruciale non è quello di essere o meno animalisti, oppure favorevoli o contrari alla caccia, ma è quello di abbattere animali selvatici pericolosi. Ora, superando le differenti appartenenze, serve unità di intenti passando dalle parole ai fatti: subito risorse adeguate e norme efficaci".

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