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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Genovese morta in Tunisia, ancora dubbi sull'incidente: «Rifare l'autopsia»

La richiesta arriva dagli avvocati del marito di Rossella Gattorna, Giuliano Obino: il corpo della donna è tornato a Genova giovedì

Ancora troppi punti oscuri sulla morte di Rossella Gattorna, la 57enne genovese morta in Tunisia domenica mentre praticava paracadute ascensionale in un villaggio nel golfo di Mahdia. E così, gli avvocati del marito di "Ros", Giuliano Obino, hanno presentato in procura formale richiesta per poter eseguire una nuova autopsia e accertare le cause della morte.

Stando a quanto raccontato dallo stesso Obino, che domenica era sulla spiaggia per osservare la moglie librarsi nel cielo insieme con un'amica, l'incidente sarebbe dovuto a una manovra sbagliata: Gattorna era assicurata a un paracudute a sua volta assicurato a un motoscado, e la fune si sarebbe incastrata in una palma.

Chi guidava il motoscafo - l'escursione era stata organizzata dalla struttura, il villaggio Prima Sol El Mehdi - avrebbe accelerato bruscamente, nonostante il forte vento della giornata, scaraventando la donna sul tetto del bungalow in cui era ospitata. Un urto violentissimo, che non le ha lasciato scampo, mentre l'amica che era con lei ha riportato diverse fratture.

Sotto choc il marito, gli amici e le altre persone che erano sulla spiaggia domenica. E che sono in parte già state ascoltate dalle autorità locali. Gli avvocati di Obino, però, contestano il fatto che la relazione dell'autopsia effettuata in Tunisia non sia stata condivisa, e chiedono un nuovo esame.

La salma di Rossella, dipendente Amiu distaccata all'ufficio accoglienza del cimitero monumentale di Staglieno, è rientrata in Italia giovedì, ed è stata trasferita all'abitorio dell'ospedale San Martino in attesa di ulteriori accertamenti.

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