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Cronaca Borzonasca

«Chiarezza sul Centro Anidra e misure contro la diffusione delle pseudoscienze», l'appello delle associazioni

Favis e Cesap (Associazione familiari delle vittime delle sette e Centro studi sugli abusi psicologici), hanno sollecitato l’impegno del Parlamento e chiesto una netta presa di posizione da parte del Ministero della Sanità e degli Ordini Nazionali dei Medici e degli Psicologi dopo la morte di Roberta Repetto

«Chiarezza sul Centro olistico Anidra e misure contro la diffusione delle pseudoscienze». Queste le principali richieste di Favis e Cesap, la prima Associazione familiari delle vittime delle sette e la seconda Centro studi sugli abusi psicologici, che attraverso un comunicato hanno sollecitato l’impegno del Parlamento e chiesto una netta presa di posizione da parte del Ministero della Sanità e degli Ordini Nazionali dei Medici e degli Psicologi nella lotta contro la diffusione di teorie pseudoscientifiche e di trattamenti alternativi privi di ogni fondamento scientifico e che possono mettere a serio repentaglio la vita dei cittadini.

Favis e Cesap hanno sollecitato gli enti preposti all’avvio di azioni tempestive a circa un mese dagli arresti di Paolo Bendinelli guida spirituale del Centro olistico Anidra di Borzonasca e del dottor Paolo Oneda, dirigente medico di Chirurgia Generale presso l'ospedale di Manerbio, entrambi accusati di omicidio volontario con dolo eventuale in relazione al decesso di Roberta Repetto, 40enne di Chiavari deceduta all’ospedale San Martino per un tumore della pelle andato in metastasi sviluppato dopo la rimozione di un neo nei locali della struttura.

«Quello che è successo a Roberta potrebbe succedere a qualsiasi altra persona in tutta Italia - affermano in una nota congiunta le associazioni -. Sono tanti gli individui che ricorrono alle cosiddette “discipline e terapie alternative” ma a fronte di eventuali benefici riscontrati soggettivamente, si rilevano altrettanti casi, significativi e preoccupanti, in cui il loro uso deve essere qualificato senza mezzi termini nocivo. Inoltre, il ricorso a tali trattamenti, può ritardare inutilmente e a volte, irrimediabilmente, quello a più rigorose ed efficaci diagnosi e terapie di carattere scientifico».

«È stato riscontrato - sostengono ancora Favis e Cesap - che il Centro Anidra ha accolto alcuni promotori delle cinque leggi biologiche diffuse dalla pericolosa “Nuova Medicina Germanica”, secondo cui, tra l’altro, “non esisterebbero le metastasi, che sarebbero solo un’invenzione della medicina”. In più, sono stati ritrovati numerosi messaggi e mail inoltrati da Roberta agli indagati, dove si rileva una sua subordinazione psicologica. Ricordiamo che la vicepresidente del Centro è una psicologa e il suo Ordine di appartenenza, al momento sembra non aver preso alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Per questo inoltreremo una segnalazione alla Commissione Deontologica del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Chiediamo anche una presa di posizione da parte del Ministero della Sanità e degli Ordini Nazionali dei Medici».

La replica di Anidra

La replica di Anidra, che minaccia querele: «Pseudo associazioni, dalla dubbia legalità e credibilità, in lotta per il ripristino del reato fascista di plagio, già abrogato perché incostituzionale, vogliono equiparare e far credere che i centri olistici siano delle sette. La ricerca di pubblicità a buon mercato da parte di profittatori privi di ogni cognizione di causa può solo generare confusione oltre che alimentare sospetti sulla professionalità degli operatori del mondo olistico compresi i soci e i collaboratori del Centro Anidra che non risultano né indagati né accusati di alcunché. Ringraziamo gli amici, gli ospiti e i frequentatori del Centro Anidra per i tantissimi messaggi di affetto e di stima professionale che ci hanno fatto arrivare in queste settimane e che ci riempiono il cuore, ben consapevoli, a differenza di altri, di cosa sia realmente il nostro lavoro e della differenza tra la verità e le menzogne strumentali e discriminatorie architettate ad arte per screditare la nostra reputazione e quella di tutti gli operatori del mondo olistico. Infine, esprimiamo profondo rammarico per come l’immagine della nostra Bobby, dei luoghi e delle persone a lei tanto cari, siano strumentalizzate non solo da persone sconosciute ma anche da chi dice di volergli bene e non conosce o finge di non conoscere la verità sostituendo ad essa la calunnia».

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