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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il cordoglio del Centro Anidra per la scomparsa di Roberta Repetto, polemiche sui social

Il messaggio è stato pubblicato a pochi giorni dall'arresto da parte dei carabinieri di Vincenzo Paolo Bendinelli e Paolo Oneda, entrambi con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale

Polemiche sui social in seguito alla pubblicazione da parte del Centro Anidra di un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Roberta Repetto, 40enne figlia dell'ex sindaco di Chiavari Renzo Repetto, morta nel mese di ottobre del 2020 all’ospedale San Martino, dove era stata ricoverata per una gravissima forma di melanoma (un tumore della pelle) ormai in metastasi.

Il messaggio di cordoglio è stato pubblicato a pochi giorni dall'arresto da parte dei carabinieri di Vincenzo Paolo Bendinelli, fondatore e titolare del centro, e Paolo Oneda, dirigente di chirurgia generale presso l’ospedale di Manervio (Brescia). Entrambi con l’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale e iscritti nel registro degli indagati insieme con una psicologa lombarda per violenza sessuale e circonvenzione di incapace.

«Il Centro Anidra - si legge nel post - esprime il suo profondo cordoglio per la scomparsa di Roberta Repetto. Il dolore per la perdita di una amica speciale, oltre che di una eccellente professionista e valida collaboratrice del Centro, è anche il nostro. Siamo sconvolti per ciò che sta accadendo intorno a noi ma siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura che potrà chiarire ogni aspetto di questa vicenda. Roberta era speciale e ogni giorno rivolgiamo a lei il nostro pensiero e le nostre preghiere».

Molte persone hanno commentato contestando le tempistiche del messaggio, arrivato a distanza di circa sei mesi dalla morte di Roberta, "Bobby" per chi la conosceva, il Centro Anidra ha replicato: «Avevamo scritto un post con il cuore ma ci era stato chiesto di rimuoverlo da parte di un familiare, abbiamo quindi espresso il nostro cordoglio privatamente, oggi vogliamo ribadirlo pubblicamente affinché sia chiaro a tutti il nostro amore e il nostro rispetto per Roberta».

Le accuse e le ipotesi di reato sono pesantissime, e derivano da due filoni di indagine: da un lato la morte di Repetto, avvenuta nell’ottobre del 2020 al San Martino dopo mesi di calvario in cui le sue sofferenze erano state ridimensionate e trattate con metodi olistici; dall’altro la denuncia dei familiari di una giovane donna ospite del centro, che avrebbe fatto scattare gli accertamenti per violenza sessuale e circonvenzione di incapace. Per la psicologa, in particolare, si profila un ruolo incisivo, pur a margine: secondo gli inquirenti sarebbe stata lei a indirizzare al centro di Borzonasca alcune giovani donne particolarmente fragili, parlando delle terapie olistiche svolte al suo interno.

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