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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Rivarolo / Via Al Ponte Polcevera

Rivarolo, la caserma dei carabinieri intitolata a Felice Maritano

Anche numerosi cittadini hanno presenziato alle fasi della cerimonia, a cui hanno partecipato numerose autorità

La caserma sede della stazione carabinieri di Genova Rivarolo ha un nuovo nome ed è quello del maresciallo maggiore Felice Maritano, Medaglia d'Oro al Valor Militare e al Valor Civile. La cerimonia di intitolazione si è svolta nella mattinata di sabato 1 ottobre 2022 alla presenza del comandante della legione carabinieri Liguria, generale di divisione Maurizio Ferla e del comandante provinciale di Genova colonnello Gerardo Petitto.

Alla cerimonia sono intervenute numerose autorità, tra cui il prefetto di Genova, Renato Francheschelli, nonché i parenti del militare: la nuora Giovanna Giordano, coniuge del defunto generale in congedo Ezio Maritano, la nuora Marina Olivieri, coniuge del figlio Sergio, e il nipote Emanuele Maritano, detentore delle medaglie d'oro del nonno.

Numerosi i cittadini che hanno presenziato alle fasi della cerimonia. Giovanna Giordano, madrina della cerimonia, ha scoperto la lapide ove è trascritta la motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria concessa al suocero nel 1974 con la seguente motivazione: "Già più volte decorato al Valor Militare e dieci volte solennemente encomiato per le brillanti operazioni di polizia giudiziaria, per la lotta al terrorismo si distingueva per l'intelligente capacità professionale e per la dedizione al dovere in una serie di azioni che conducevano fra l'altro a disarticolare una organizzazione eversiva, da tempo costituitasi per colpire e sovvertire le istituzioni dello Stato, ed a catturare taluni pericolosi esponenti. Da ultimo, offertosi volontario per capeggiare rischioso appiattamento notturno presso una base operativa della banda armata, riusciva ad intercettare uno dei banditi che affrontava con determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, anteponendo la propria persona a quella dei dipendenti. Benché colpito gravemente al petto dal fuoco del malvivente, persisteva nella sua decisa reazione, sino a ferire l'aggressore e ormai morente ad incitare i suoi uomini a catturarlo. Decedeva poco dopo, immolando in difesa della legge la sua esistenza e lasciando ai posteri un fulgido esempio di elette virtù militari e di esaltante dedizione al dovere".

È seguita la benedizione della lapide, impartita dal cappellano militare. Nel ricordare gli appartenenti alle Forze dell'ordine caduti nell'adempimento del proprio dovere, è stato sottolineato come l'importante impegno dei carabinieri consenta alle popolazioni di vivere e lavorare in piena serenità e di accrescere il senso di sicurezza, nonché di fiducia nelle istituzioni e in particolare nell'Arma, che, con la sua capillarità, garantisce quotidianamente la legalità anche nelle luoghi più remoti del Paese.

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