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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rissa al Covo, proseguita fino a Genova: sei giovani nei guai

I ragazzi, di età compresa fra i 21 e i 29 anni, devono rispondere a vario titolo di violenza privata aggravata, lesioni personali, minacce e danneggiamento

A distanza di circa due mesi dai fatti, la polizia è riuscita a ricostruire i contorni della vicenda, sanzionando i presunti responsabili. Il primo ottobre scorso il questore di Genova aveva disposto la chiusura per 15 giorni de Il Covo di Nord Est di Santa Margherita Ligure, provvedimento scaturito a seguito di una rissa all'interno del locale, avvenuta il 2 settembre, quando decine di clienti si erano affrontati con tavoli e bottiglie e due giovani erano stati seriamente feriti.

La squadra investigativa del commissariato di Rapallo, sentiti i testimoni e le parti offese, studiati tutti gli atti prodotti e visionati i filmati del sistema di videosorveglianza del locale e dei Comuni di Rapallo e di Genova, ha ricostruito in maniera dettagliata i fatti occorsi, arrivando all'identificazione di un gruppo di giovani albanesi di età compresa fra i 21 e i 29 anni e contestando a ognuno di loro la condotta penale specifica.

Dalla ricostruzione dei fatti, il gruppo di sei amici albanesi, a serata inoltrata, decise di recarsi al Covo Nord Est per raggiungere un'amica canadese di uno di loro in quel momento in compagnia di un altro gruppo di persone dall'accento francofono.

Dall'analisi delle immagini, gli investigatori del commissariato di Rapallo, coadiuvati dagli operatori della polizia scientifica, hanno appurato che i sei amici fecero ingresso al Covo intorno alle ore 2 e agli stessi venne riservato un tavolo proprio accanto al gruppo dell'amica canadese accompagnata dagli altri francofoni.

Le attenzioni che i due uomini rivolsero alla giovane donna, l'istinto di protezione dei rispettivi gruppi di amici, fecero sì che scaturì una lite, prima verbale e poi fisica. Ad avere la peggio il gruppo dei francofoni, aggrediti fisicamente solo da quattro albanesi, ai quali infatti è stato contestato, fra gli altri, il reato di lesioni personali. Ma il gruppo di albanesi non fu pago di quanto è successo.

Intorno alle ore 3.30, cinque albanesi (quattro a bordo di un Mercedes e uno a bordo di uno scooter) si misero all’'inseguimento dell'auto delle vittime fino al pronto soccorso di San Martino, minacciandole di morte. Per tale condotta, ai cinque albanesi è stato contestato il reato di violenza privata. A due di loro anche il reato di minacce e danneggiamento per aver, in particolare, scagliato contro l'auto delle vittime una chiave metallica, provocando il danneggiamento parziale del vetro posteriore destro.

Al termine dell'attività investigativa, i poliziotti del commissariato di Rapallo hanno denunciato sei albanesi a vario titolo coinvolti nei fatti per diversi reati, che, a seconda delle condotte, sono stati qualificati in violenza privata aggravata, lesioni personali, minacce e danneggiamento.

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