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Cronaca

Rifiuti, la commissione parlamentare: "È emergenza, manca una strategia"

Il preoccupante verdetto dei deputati che hanno visitato le principali discariche della Liguria dopo le ultime segnalazioni sui presunti illeciti relativi allo smaltimento della spazzatura

«Le problematiche sono evidenti, imputabili principalmente a una mancanza di strategia»: non ha usato mezzi termini, Alessandro Bratti (Pd), presidente della commissione parlamentare d’inchiesta incaricata di supervisionare il ciclo dei rifiuti in Liguria, per riassumere quanto osservato sul campo negli ultimi 3 giorni e quanto riferito dal sindaco di Genova, Marco Doria, del procuratore capo, Michele Di Lecce, del prefetto, Fiamma Spena, della dirigenza di Amiu e dal governatore Burlando.

«L’emergenza non è stata dichiarata, ma non si può negare che ci sia», ha aggiunto Bratti, che insieme con Giovanna Palma e Miriam Cominelli (Pd), Stefano Vignaroli e Alberto Zolezzi (M5S) e Giuseppe Compagnone (Gal, Grandi Autonomie e Libertà) ha visitato i principali luoghi di smaltimento rifiuti della regione, approfittandone anche per osservare come procede lo smantellamento della Costa Concordia nel porto genovese di Pra’-Voltri. Bratti ha riferito che «abbiamo ascoltato il presidente della Regione e il sindaco di Genova, che parlando di Amiu ci ha assicurato l’intenzione di mettere a punto un piano industriale per uscire dall’impasse. Di certo il numero eccessivo di gestori presenti in Liguria costituisce un terreno fertile per eventuali infiltrazioni malavitose».

Tre i motivi principali che hanno richiesto l’intervento della commissione:
- verificare la questione legata ai rifiuti urbani;
- procedere con la bonifica del siti contaminati (tra cui c’è anche la Stoppani di Cogoleto);
- occuparsi della questione del traffico transfrontaliero dei rifiuti.

Dal punto di vista pratico, ha spiegato il “grillino” Vignaroli, «non è compito della commissione d’inchiesta fornire politiche adatte alla gestione dei rifiuti», perché «noi ci occupiamo di illeciti». Però, «non possiamo non prendere atto del fatto che manchi totalmente un piano rifiuti regionale: c’è un rimpallo di responsabilità, il Comune (di Genova, ndr) ha cambiato idea sul gassificatore e lamenta la mancanza del piano, ma Burlando risponde che i Comuni cambiano continuamente idea. La Liguria si è addormentata sulle discariche. C’è una carenza di impianti soprattutto per quanto riguarda il pre-trattamento, la percentuale relativa alla raccolta differenziata è bassa, eppure il costo procapite della gestione dei rifiuti in Liguria è il più alto dell’Italia settentrionale».

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