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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Arenzano

In coda in autostrada scopre una fornace romana, la Soprintendenza: "Condizioni di conservazione eccellenti"

Un’altra fornace è stata portata alla luce in questi giorni a Genova e al momento queste sono le sole fornaci romane note in Liguria: i dettagli della Soprintendenza, le curiosità, la storia, cosa succede ora

È diventata virale in poco tempo la storia raccontata da GenovaToday dell'appassionato che, in coda in autostrada, ha scoperto un sito archeologico dell'epoca imperiale romana ad Arenzano. Gianni Damonte era in auto vicino al casello di Arenzano quando ha visto la terra rossastra e quelle strane mattonelle spuntare dal terreno smosso di un cantiere privato, e ha pensato subito che il territorio potesse nascondere qualche sorpresa, visto che in zona erano già stati effettuati ritrovamenti (anche se di poco conto) diversi anni fa. Damonte, osservando con più calma quei laterizi, ha coinvolto la consigliera comunale Lucia Ferrari, archeologa dell’istituto di storia della cultura di Genova, la quale a sua volta ha avvertito la Soprintendenza che si è attivata immediatamente. Effettivamente, il terreno nascondeva un sito archeologico di notevole interesse, un'antica fornace.

La Soprintendenza ricostruisce la storia di Fundus Arentianum

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Genova e provincia di La Spezia - intervenuta con il funzionario archeologo Nadia Campana - fornisce ulteriori dettagli storici: "Già il nome Arenzano, dal latino Fundus Arentianum, ci suggerisce la sua origina romana. Purtroppo fino a oggi, labili erano gli elementi conoscitivi risalenti a quel periodo: due anfore e un ceppo di ancora in piombo recuperati sul fondale marino antistante le località Torretta e San Martino. Gli studi indicavano, poi, che da Arenzano doveva passare la via Aemilia Scauri, la strada realizzata tra il 115 e il 109 a.C. per collegare Pisa a Vada Sabatia (Vado), passando per il centro di Genova. A Terralba, a monte dell’autostrada, erano già state portate alla luce evidenze di un insediamento tardoantico, ma erano labili e per questo non erano state oggetto di un’indagine sistematica".

Con la scoperta dei giorni scorsi, invece, è cambiato tutto: i sopralluoghi a cura della dottoressa Campana hanno permesso di verificare l’effettivo interesse del contesto archeologico portato alla luce e quindi di individuare immediatamente, grazie al coinvolgimento e alla disponibilità non solo dei proprietari dell’area, ma anche del Comune, strategie di indagine che consentiranno di comprendere al meglio i caratteri dell’insediamento.

Il ritrovamento: "Condizioni di conservazione eccellenti"

"Alcuni elementi - indica la Soprintendenza - sebbene le indagini siano in corso da pochi giorni, li abbiamo già compresi: si tratta di un sito produttivo, una fornace per la realizzazione di laterizi (mattoni) di età romana. Si trova in condizioni di conservazione eccellenti e ciò rende questo ritrovamento importantissimo, non solo per conoscere la storia del popolamento di Arenzano in età romana, ma anche per definire come sul nostro territorio venivano attuati processi produttivi come quello per la realizzazione dei materiali da costruzione".

Non è ancora chiaro se in questo contesto sia presente solo una fornace o se accanto a essa vi siano altre strutture, la Soprintendenza lo sta indagando in questi giorni: "Lo faremo ampliando l’area di indagine, controllando gli scavi che sono previsti dalla progettazione che interessa l’area, analizzando e studiando i materiali che verranno portati alla luce e che ci permetteranno di definire in modo più circostanziato la cronologia del sito. La Soprintendenza dirige le indagini che vengono realizzate dagli archeologi professionisti della ditta Aran Progetti di Genova, presenti quotidianamente sul cantiere, che stanno svolgendo con grande competenza il lavoro sul campo".

L'architetto Cristina Bartolini, in veste di soprintendente, sottolinea: "Ancora una volta, la scoperta di un sito archeologico è avvenuta grazie alla sensibilità dei cittadini, che sono i primi protagonisti della tutela del patrimonio, in particolare di quello archeologico, quasi sempre celato in località il cui interesse non è noto poiché sepolto sotto coltri di terreni. Questa particolare attenzione ha reso concreta la possibilità di evitare che la conoscenza di un importante sito archeologico fosse preclusa per sempre con la sua distruzione".

Quella di Arenzano e quella di Genova sono e sole fornaci romane note in Liguria

La volontà della Soprintendenza, al momento, è quella di proseguire nella ricerca, di definire il sito, comprenderne l’estensione, la cronologia, la o le funzioni. Ciò renderà disponibili agli studiosi elementi di novità che permetteranno di approfondire la conoscenza delle tecnologie e tecniche costruttive adottate in questa parte del territorio del mondo romano. Un’altra fornace è stata portata alla luce in questi giorni a Genova, ma al momento queste sono le sole fornaci romane note in Liguria.

"Il quadro conoscitivo che deriverà dall’indagine sul campo dovrà essere tale da permettere di individuare con coerenza e consapevolezza le azioni più idonee per la sua tutela ed eventualmente, qualora se ne riconoscano le condizioni, la sua valorizzazione. Al momento è assolutamente prematuro potersi esprimere in merito" conclude Nadia Campana, funzionario archeologo.

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