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Cronaca

"Furbetti" del reddito di cittadinanza: 42 persone denunciate

Avevano “autocertificato” il possesso dei requisiti minimi richiesti dalla legge, ma avevano dichiarato il falso

I carabinieri continuano a indagare sui "furbetti del sussidio" e negli ultimi giorni hanno denunciato 42 persone che, pur non avendone i requisiti hanno richiesto ed ottenuto elargizioni statali come reddito di cittadinanza e assegno sociale.

Trentasette dei denunciati sono cittadini extracomunitari (ventitré nigeriani, quattro senegalesi, un tunisino, un ghanese, un afghano, tre gambiani, due ivoriani e due marocchini) molti dei quali residenti presso strutture di accoglienza genovesi, altri al momento irreperibili, e cinque sono invece di origine romena. Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo dell'indebita percezione del reddito di cittadinanza che, come noto, è una prestazione economica erogata a domanda, a carattere provvisorio, che viene versata dall’Inps sia ai cittadini italiani che agli stranieri comunitari iscritti all’anagrafe del
Comune di residenza e ai cittadini extracomunitari, rifugiati o titolari di protezione sussidiaria con permesso di soggiorno CE per soggiorni di lungo periodo. Per avere il sussidio bisogna essere in possesso di specifici requisiti di reddito e patrimonio familiare nonché di residenza.

Il richiedente non deve inoltre essere sottoposto a misura cautelare personale o essere stato condannato in via definitiva nei dieci anni precedenti la richiesta per delitti particolarmente gravi e ben individuati dalla norma.

In particolare, dagli accertamenti dei Carabinieri di Genova è emerso che, per ottenere il sussidio, gli indagati avevano “autocertificato” il possesso dei requisiti minimi richiesti dalla legge, manipolando sistematicamente, nella maggior parte dei casi, la data d’ingresso sul territorio nazionale che deve essere retrodatata di almeno dieci anni. In alcuni episodi limitati, i denunciati hanno rilasciato false dichiarazioni sulla residenza, in altri infine hanno omesso la contestuale percezione di redditi da lavoro dipendente e la convivenza con altri destinatari del medesimo beneficio o lavoratori dipendenti. Il danno stimato è di circa 80.000 euro.

Le indagini dei carabinieri sui "furbetti del sussidio" sono iniziate nel 2018 quando, in collaborazione con i vertici provinciali dell’Inps, in più fasi venne rilevata l’erronea erogazione dell'assegno sociale” in favore di 19 “insospettabili” benestanti poi denunciati e colpiti da sequestri per equivalente per quasi 650 mila euro. Alcuni indagati, seppur in possesso di solidi patrimoni, beni mobili ed immobili che consentivano un’agiata vita in quartieri di lusso, avevano dichiarato un falso stato di indigenza, mentre altri, benché residenti da tempo in Paesi esteri avevano falsamente certificato una residenza stabile e continuativa sul territorio nazionale da almeno dieci anni. I militari dell’Arma riuscirono a scoprire due singolari casi in cui entrambi i coniugi, residenti nel quartiere di Albaro, pur non avendone titolo, avevano astutamente inoltrato autonome domande e beneficiato così per mesi dello specifico contributo.

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