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Cronaca Recco

Bufera sullo slogan per la focaccia, consorzio di Recco: “Estranei, ci tuteleremo”

Il cartello è stato esposto durante una fiera a Ravenna, il Consorzio Focaccia di Recco: "Slogan che reputiamo offensivo e indegno, inoltre si continuano a definire focacce di Recco prodotti che non lo sono e infrangere le regole comporta il reato di frode in commercio"

"La diamo calda... ehi ma cosa avevi capito?". Questo il cartello esposto in uno stand dedicato alla vendita di focaccia in una fiera di Ravenna che ha scatenato le reazioni di diverse associazioni e anche del Consorzio Focaccia di Recco, totalmente estraneo all'episodio, come confermato a Genova Today dalla portavoce Daniela Bernini. Alla condanna dei toni si aggiunge anche quella relativa alla promozione di un prodotto tutelato dall'Unione Europea come la focaccia di Recco Igp: la sua vendita al di fuori della zona di origine, senza il rispetto del disciplinare di produzione ed i relativi controlli, è infatti proibito. 

Il cartello è stato esposto durante la manifestazione Bell'Italia ed è stato diffuso sui social dalla 'Casa delle donne' della città romagnola che ha attaccato: "Lo diciamo da sempre che il patriarcato è trasversale a uomini e donne. Questa faccenda non si può liquidare come una 'goliardata' sulla quale farsi una risata: questo è linguaggio sessista e misogino, che offende le donne. Giocare sui doppi sensi a sfondo sessuale è un'abitudine becera, che speravamo relegata al passato e che invece vediamo riemergere in tutta la sua bassezza". 

A stretto giro di posta, come riporta RavennaToday, hanno preso le distanze anche Confesercenti Ravenna ed Explicom: "Come organizzatori e promotori di 'Bell'Italia', condanniamo fermamente qualsiasi utilizzo di un linguaggio sessista e di cattivo gusto all’interno della manifestazione, utilizzato strumentalmente a fini commerciali". Gli organizzatori hanno poi provveduto alla rimozione dei cartelli: "Ci rammarica - scrivono Confesercenti Ravenna e Explicom - non aver immediatamente avuto cognizione di causa della problematica ed appena riscontrati ci siamo attivati per la rimozione di qualsiasi espressione che, seppur non nelle intenzioni esplicite di chi l’ha proposta, è da considerarsi offensiva. Situazioni di questo tipo non sono in alcun modo tollerate nella città di Ravenna".

La questione, però, non è finita qui perché il Consorzio della Focaccia di Recco, oltre a condannare lo slogan 'sessista' ha spiegato di essere pronto a tutelare la propria immagine, considerando che la Focaccia di Recco Igp è un prodotto tutelato dall'Unione Europea e la sua vendita al di fuori della zona di origine, senza il rispetto del disciplinare di produzione ed i relativi controlli, è proibito: "Domenica 10 aprile non avevamo in programma partecipazioni a manifestazioni - hanno spiegato - abbiamo appreso che a Ravenna è stata promossa la vendita di 'Focaccia di Recco' accompagnata da uno slogan che reputiamo offensivo e indegno, lo troviamo lesivo dell’immagine sia del prodotto, che del nostro Consorzio. Infrangere tali regole comporta il reato di frode in commercio, procederemo alla segnalazione alle autorità competenti. Quello che ci fa arrabbiare - conclude Daniela Bernini - è che si continuino a definire focacce di Recco prodotti che non lo sono, si tratta di un'eccellenza del nostro territorio tra le più imitate nel mondo, noi lottiamo ogni giorno per difenderla". 

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