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Lunedì, 15 Aprile 2024
Cronaca Recco

Una vera e propria fabbrica di bombe in casa: 20enne in manette

A Recco: il materiale trovato, per quantitativo e tipologia, sarebbe stato in grado di produrre forti esplosioni, in grado di arrecare gravi danni a edifici e conseguenze letali per le persone

Un giovane italiano di 20 anni è stato arrestato dai carabinieri di Recco al termine di una complessa attività di indagine (con il supporto della polizia locale) perché nascondeva in casa una vera e propria fabbrica di materiale esplosivo. Il giovane, residente a Recco e incensurato, si dedicava alla produzione artigianale di ordigni esplosivi improvvisati.

Le indagini, avviate dopo il ritrovamento di alcuni manufatti esplosivi all’interno di uno stabile in disuso collocato nel centro urbano, hanno portato gli inquirenti, supportati dalle immagini delle telecamere urbane, a indirizzare subito le attenzioni sul giovane, le cui abitudini sono state quotidianamente monitorate attraverso dedicati servizi di osservazione posti in essere da Carabinieri e Polizia Locale, attraverso i quali sono stati ricostruiti tutti i suoi spostamenti. 

 I militari hanno sorpreso il ragazzo, con il volto travisato e con un coltello in mano, mentre usciva dal predetto stabile. L’immediata perquisizione domiciliare, effettuata con gli artificieri antisabotaggio e il personale della sezione investigazione scientifiche del reparto operativo dei Carabinieri di Genova, consentiva di trovare diversi ordigni esplosivi improvvisati ('Ied', Improvised Explosive Device), considerevoli quantitativi di polvere da sparo, centinaia di grammi di perossido di acetone (potente esplosivo indicato con la sigla Tapt), decine di coltelli e machete, un giubbotto antiproiettile e ingenti quantitativi di sostanze chimiche utilizzate per la sintesi e il confezionamento di sostanze esplosive.

I rilievi hanno evidenziato come il ragazzo testasse gli ordigni fabbricati in casa all’interno dei locali del vecchio edificio, cogliendo il favore della notte e sfruttando presumibilmente anche tutte le circostanze, dai temporali alle occasioni in cui vi era l’esplosione dei fuochi d’artificio in ambito cittadino, per occultare la propria attività clandestina.

Le indagini hanno permesso inoltre di individuare un ulteriore sito di stoccaggio alla periferia della cittadina di Recco, prontamente bonificato dagli artificieri antisabotaggio. Qui veniva trovata polvere da sparo nascosta in caffettiere per la moka.

L’esplosivo, per il quantitativo e la tipologia, sarebbe stato in grado di produrre forti esplosioni, potenzialmente in grado di arrecare gravi danni ad edifici e conseguenze letali per le persone.

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