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Cronaca Foce / Via Antonio Cecchi

Rapinò gioielleria, arrestato dopo la fuga in Spagna

I carabinieri, che in passato avevano già tratto in arresto il 47enne, l'hanno riconosciuto e dopo averlo fermato si sono sentiti dire: «un'altra volta voi»

L'altro ieri alla Foce, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Genova hanno localizzato e arrestato un genovese di 47 anni, poiché colpito da un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Genova (Sostituto Procuratore Luca Scorza Azzarà), dovendo scontare la pena di 5 anni di reclusione per il reato di rapina aggravata.

Per il 47enne è divenuta così esecutiva la condanna per la rapina commessa in danno della gioielleria ‘Cose per vantarsi’ di via Assarotti. Il rapinatore, all'ora di chiusura della sera del 1 dicembre 2003, entrò nella gioielleria armato di coltello e, con voce grossa, intimò alla titolare di stare tranquilla e per essere più convincente le sferrò un pugno.

Preso il bottino in preziosi e soldi fuggì poi in taxi. Le indagini consentirono agli inquirenti di rinvenire parte del bottino nell'abitazione della madre e infine di localizzarlo, qualche mese dopo, in Spagna dove, nel frattempo, si era trasferito.

Ma il 47enne, dopo essere stato estradato dalla Spagna, è rimasto in galera pochi mesi poiché scarcerato per motivi di salute dovuti all'uso di sostanze stupefacenti. Già in passato aveva evitato la galera per salute: nel 2001, quando finì in manette per la rapina in danno della banca Carige di via Burlando, dopo qualche mese di carcere, infatti, venne trasferito in ospedale, dal quale peraltro poco dopo evase.

Il 47enne aveva fatto perdere le sue tracce da più di un anno, ma attraverso i servizi di osservazione svolti dai carabinieri della Sezione Catturandi del Nucleo Investigativo e seguendo la sua passione per i tatuaggi (come dimostra il grande serpente tatuato sul collo) è stato localizzato in zona Foce.

I carabinieri, che in passato avevano già tratto in arresto il 47enne, l'hanno riconosciuto e dopo averlo fermato si sono sentiti dire: «un'altra volta voi». Il 47enne, al termine delle formalità di rito, è stato associato alla casa circondariale di Marassi.

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