Red carpet, a Rapallo 8.500 euro per rimuoverlo. Santa e Portofino a costo zero

A nulla è servito “riarrotolarli” per la stagione fredda: i red carpet voluti (e strenuamente difesi) dal presidente della Regione, Giovanni Toti, continuano a suscitare polemica. Questa volta proprio per il costo da sostenere per rimuoverli, che nel caso di Rapallo, prima cittadina in cui il tappeto rosso è stato approdato diventando “il red carpet più lungo del mondo”, ha toccato gli 8.500 euro. Contrarimente a quanto sarebbe successo a Santa Margherita e a Portofino, dove invece il Comune non ha dovuto sborsare neanche un centesimo.

A denunciare il fatto è il capogruppo in Regione del Movimento 5 Stelle, che è partito all’attacco sottolineando come «il Red carpet del Tigullio si è rivelato un autentico flop per il comune di Rapallo, che si ritrova a pagare di tasca propria (coi soldi di tutti i cittadini) lo scontrino finale di un tappeto rosso di cui si è parlato più per i buchi letterali e di bilancio che per le ricadute turistiche».

Proteste per la delibera

Il riferimento è alla delibera di giunta che il Comune di Rapallo ha firmato per stanziare 8.500 euro da consegnare alla ditta che aveva posato il red carpet quattro mesi fa, e farlo così rimuovere. Situazione diversa invece a Santa Margherita (che deteneva il pezzo più lungo di red carpet, circa 5 km, e che ha speso circa 5mila euro per la manutenzione nei mesi estivi) e a Portofino, dove i rispettivi sindaci, Paolo Donadoni e Matteo Viacava, hanno impiegato operai del Comune per togliere il tappeto, senza sborsare un euro in più.

Per il sindaco di Rapallo, Carlo Bagnasco, rivolgersi a una ditta esterna (e dunque pagare) era però necessario: troppo pochi gli operai del Comune, già impegnati su altri lavori e dunque impossibilitati a occuparsi anche del red carpet.