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Cronaca Rapallo

Manifesti contro l'uso legale cannabis, l'attivista a favore: "La legalizzazione fa male soltanto alle mafie"

È battaglia tra associazioni: da una parte Pro Vita & Famiglia Tigullio che cita i dati del Dipartimento per le Politiche Antidroga, dall'altra Cannabis for future che riporta gli studi scientifici sull'efficacia della canapa in ambito medico

“La droga legale fa ancora più male”. Con questo slogan è partita la campagna contro la legalizzazione della cannabis dell'associazione Pro vita & famiglia Liguria.

I primi manifesti sono apparsi a Rapallo, Santa Margherita e Zoagli, ma sono previste affissioni a macchia di leopardo in tutta la regione. Il messaggio è diretto a sensibilizzare l'opinione pubblica e rivolge un appello affinché "il Parlamento blocchi la legge sulla legalizzazione della cannabis".

Nell'immagine la testa spaccata di un ragazzo diventa un posacenere per chi utilizza l'infiorescenza. "Legalizzare la coltivazione di cannabis in casa aumenterà la droga in circolazione e con essa il consumo da parte dei minori, con danni psicofisici e sociali micidiali", afferma Gianrenato De Gaetani, referente territoriale di Pro Vita & Famiglia Tigullio.

Per De Gaetani, che cita dati del Dipartimento per le Politiche Antidroga, "613.000 studenti hanno fatto uso di cannabis nel 2021. Di questi, 102.000 sono a rischio clinico (22,3%). Più della metà sono minori di 16 anni. Il 31,4% ha fumato cannabis prima dei 14 anni. Con la legalizzazione, questi dati sono destinati a peggiorare. Legalizzare la droga significherebbe normalizzarla - prosegue De Gaetani - e questo sarebbe un messaggio devastante per le centinaia di migliaia di minori consumatori a rischio dipendenza, che affollano sempre più le comunità di recupero".

Diversa l'opinione dell'attivista genovese Nadia Principato coordinatrice di Cannabis for future, assolta lo scorso 7 luglio per aver coltivato in casa una piantina di canapa: "La cannabis legale fa male soltanto alle mafie", commenta a GenovaToday. 

"Lo dicono chiaramente gli infiniti studi sulla Cannabis: l'uso terapeutico può sostituire l’assunzione di farmaci, come rileva un sondaggio condotto in Canada su 2032 pazienti: il 69% ha sostituito farmaci da prescrizione (compresi narcotici ed antidepressivi), il 45% alcol, il 31% tabacco e il 27% sostanze illecite Un'altra analisi condotta su 146 pazienti di cannabis medica che assumevano benzodiazepine ha evidenziato che il 30% ha sospeso l’uso di queste entro due mesi", cita studi pubblicati su diverse riviste scientifiche Nadia Principato.

"Pensate davvero che una pianta naturale vi può far più male di queste sostanze al punto dal non riuscirei a farvi una domanda ed essere curiosi di trovare una risposta? Molti studi sottolineano l’infondatezza della teoria del passaggio a favore del fatto che la Cannabis sia una sostanza di uscita da dipendenze da nicotina ed alcol ed il Cbd allevia l'astinenza da oppioidi. Quindi i pazienti che assumono cannabis riducono l'uso di farmaci, alcol e benzodiazepine e davvero vogliamo ancora chiamare droga la cosa sbagliata? Senza considerare che nei paesi dove è stata legalizzata il consumo tra gli adolescenti è notevolmente diminuito per via di un'informazione più reale".  

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