Seconda lettera di minacce a Raffaella Paita, sale l'allerta in Regione
La missiva arriva a due settimane dalla prima, ancora una volta in forma anonima e ancora una volta intimidatoria sulla questione delle pensioni
Sale l’allerta al palazzo della Regione, dove questa mattina è stata recapitata una seconda lettera di minacce all’assessore alla Protezione Civile Raffaella Paita.
La lettera, ancora una volta anonima, arriva a due settimane dalla prima, arrivata sempre in Regione, e contiene un altro articolo di giornale sulla recente sentenza della Corte Costituzionale in materia di pensioni. Gli agenti della Digos, che hanno sequestrato la missiva, stanno indagando per risalire all’autore, e nei prossimi giorni verrà riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza per predisporre eventuali misure straordinarie per proteggere la candidata alle prossime elezioni regionali.
Il testo della seconda lettera, stando a quanto trapelato, ricalca quanto scritto nella prima, dove l’ignoto autore delle minacce, facendo riferimento alla decisione da parte del governo di non restituire per intero i soldi delle pensioni, invitava Paita a «restituirceli, o ti faremo la pelle. A te e al tuo amichetto. Dillo pure anche alla Boschi».
A manifestare solidarietà alla candidata del Pd era stato in primis Luca Pastorino, rivale civatiano nella corsa alla presidenza della Regione, che aveva espresso «immediata e totale solidarietà e fermissima condanna per un gesto così vile», seguito a ruota da Giovanni Toti, candidato del centrodestra sostenuto da Forza Italia e Lega Nord: «Condanno la lettera di minaccia a Raffaella Paita. Il confronto politico, anche se serrato, non deve mai trascendere in violenza».
Sostegno anche da parte della Cgil, con i segretari regionali Ivano Bosco e Federico Vesigna che hanno sottolineato che «la Cgil, genovese e ligure, condanna con fermezza questo gesto vile e violento: niente può giustificare un atto così meschino rivolto alla persona e alle istituzioni democratiche».