rotate-mobile
Cronaca Centro / Via XX Settembre

Parte da Brignole il primo tir di aiuti per l’Ucraina, dopo la raccolta nella chiesa di Santo Stefano

Il cuore grande dei genovesi ha riempito un container in poche ore: dalle bende agli abiti nuovi, ai medicinali la merce impilata davanti alla facciata della chiesa del centro. Nella notte si sono già messi in viaggio invece i mezzi partiti dall'hub di piazzale Kennedy

Doveva essere un camion e alla fine sarà un tir che partirà da Brignole, dalla chiesa di Santo Stefano, per portare aiuti ai profughi della guerra in Ucraina.

Oltre a quella organizzata del Comune in piazzale Kennedy, la solidarietà dei cittadini si è messa in moto subito, dalla raccolta in centro dove i genovesi hanno cominciato a portare generi di prima necessità nella chiesa punto di riferimento della comunità dell'Ucraina. La richiesta di aiuto espressa da padre Vitaly Tarasenco, cappellano della comunità ucraina genovese e presidente dell’associazione Pokrova Oleh Sahaydak, è stata accolta: ieri pomeriggio, in piazzale Kennedy, ha aperto il primo dei tre punti di raccolta disposti dal Comune, gestito dai volontari della protezione civile. 

Da qui nella notte sono partiti i primi tir. Da oggi, giovedì 3 marzo, l'hub sarà aperto anche dal mattino, dalle 9 alle 18.30. L'assessore alla Sicurezza Giorgio Viale e il consigliere delegato alla protezione civile Sergio Gambino stanno valutando l'apertura di un altro punto raccolta nella palazzina ex Q8, sempre alla Foce. Si può telefonare al numero 800177797 o inviare una mail a emergenzaucraina@comune.genova.it.

L’associazione Pokrova ha stilato una lista di generi di prima necessità richiesti dall’Ucraina: coperte e cuscini con riempimento sintetico, pannolini, vestiti (giacche, maglioni, biancheria intima, calze, omogeneizzati, prodotti per igiene personale (salviette umide, sapone, shampoo, asciugamani), prodotti alimentari (pasta, riso, farina, tonno e carne in scatola, biscotti, cioccolato, dolci confezionati, the in bustine, caffè solubile), piatti, posate e bicchieri monouso, medicinali e dispositivi medici (antibiotici, analgesici, antiemorragici, antidiarroici, cardiovascolasi, antisettici, mascherine, garze, guanti monouso, siringhe).

Partono anche le iniziative dei singoli comuni: a Serra Riccò, ad esempio, nei prossimi giorni saranno accolti 15 profughi in un immobile sequestrato alle mafie; quattro operai dell'Iplom si sono messi in viaggio per recuperare al confine la famiglia di Sasha, un ragazzo che ha passato le estati della sua adolescenza in Valsecca e che ora si è arruolato per combattere contro la Russia. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parte da Brignole il primo tir di aiuti per l’Ucraina, dopo la raccolta nella chiesa di Santo Stefano

GenovaToday è in caricamento