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Cronaca Quarto / Viale Pio VII

Bomba-carta contro officina, i testimoni: «Sul posto due uomini»

Continuano le indagini della Squadra Mobile e della Procura. Il titolare, un 56enne genovese, è l'affidatario dell'appalto per la riparazione delle auto di carabinieri e Guardia di Finanza

Proseguono le indagini sull’ordigno fatto esplodere lunedì sera davanti a un’officina di via Pio VII, nel quartiere genovese di Quarto. Stando a quanto accertato dagli agenti della Squadra Mobile della questura di Genova, al titolare era stato affidato l’appalto per la riparazione dei mezzi di servizio di carabinieri e Guardia di Finanza, elemento che contribuisce a gettare un’ombra inquietante su quanto accaduto.

Le testimonianze

Le indagini avviate hanno chiarito che a esplodere è stata una bomba carta rudimentale, che ha danneggiato la saracinesca e le porte di vetro senza fortunatamente provocare feriti o altri danni alla struttura. Alcuni testimoni - il boato è stato udito chiaramente da decine di residenti, che hanno immediatamente contattato i numeri di emergenza - hanno riferito di avere visto allontanarsi dal luogo dell’esplosione due uomini, fuggiti a bordo di uno scooter. Accertata dunque l’origine dolosa, gli sforzi degli investigatori e della procura sono tutti incentrati sull’individuare gli autori del gesto e il movente. 

Indagini su autori e movente

L’ipotesi presa in considerazione sin da subito è che possa essersi trattato di un gesto intimidatorio nei confronti del titolare dell’officina, un 56enne genovese, che interrogato ha però negato di avere ricevuto minacce di alcun genere. Gli investigatori stanno dunque battendo altre strade, tra cui la vendetta di un ex dipendente o di un cliente insoddisfatto, senza tralasciare l’eventualità che possa essersi trattato di un crimine legato alla criminalità organizzata, tenuto conto del collegamento con carabinieri e finanza. 

Del caso si occupa il pubblico ministero Paola Crispo, che ha sino a oggi aperto un fascicolo a carico di ignoti. In queste ore gli investigatori della Mobile stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona nella speranza di individuare altri indizi e risalire agli autori del raid. 

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