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Cronaca

Genova perde abitanti? Non secondo Bucci: "Dipende dalle fasce di età"

Il sindaco: "Crescita costante fino ai 35 anni e sopra i 55. Il problema è tra i 35 e i 55 dove c'è un calo, molti genovesi si spostano per motivi di lavoro, ma lo trovo normale. Molto positivi infine i dati sulle nuove matricole all'università"

Secondo il sindaco di Genova Marco Bucci non è vero che Genova si sta spopolando, il primo cittadino nelle scorse settimane aveva citato una statistica elaborata analizzando le celle telefoniche. "Dopo quasi due anni di verifiche delle persone che sono a Genova - aveva dichiarato -, possiamo dire che ci sono sicuramente più di 650 mila persone".  Un tema che sta a cuore a Bucci che, nel corso dell'appuntamento settimanale con "A colazione con il sindaco", nel centro storico, rispondendo alla domanda di un cittadino presente all'incontro, ha presentato altri dati a sostegno della sua tesi. 

"La statistica - ha detto il sindaco - dice che la crescita è costante da zero a 35 anni e sopra i 55. Il problema, se così si può chiamare, è tra i 35 e i 55 dove c'è un calo, perché probabilmente molti genovesi si spostano per motivi di lavoro o personali, io per primo sono stato 22 anni negli Stati Uniti. È però giusto che ci sia questa circolazione, se la città fosse ingessata allora sarebbe destinata al declino, ma se le persone a una certa età decidono di andare all'estero ben venga, è altrettanto essenziale che arrivino altre persone nella nostra città in modo che ci sia un ricircolo".

Bucci ha poi presentato alcuni dati relativi all'Università di Genova: "Abbiamo dei numeri mostruosi - ha sottolineato il sindaco - sulle nuove matricole: + 18% e +22% negli ultimi due anni accademici. Questo vuol dire che per i giovani nella fascia di età compresa tra i 19 e i 25 anni Unige è estremamente attrattiva. Perché? Abbiamo una qualità della vita incredibile e un'università di altissimo livello, soprattutto per quello che riguarda la parte tecnica e scientifica dove i posti di lavoro sono garantiti ancora prima di finire gli studi, inolte i costi sono dimezzati se li paragoniamo, per esempio, con quelli di Milano".

"I miei stessi figli - ha concluso - sono cresciuti negli Stati Uniti e sono bilingue, potrebbero andare in qualunque parte del mondo. Invece sono rimasti a Genova dove vivono e lavorano. Io penso che la situazione per i nostri giovani, dopo il liceo, sia buona".

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