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Cronaca Centro Storico / Via San Lorenzo

La protesta di un edicolante: «Calamite a 80 centesimi, come gli abusivi»

Via San Lorenzo è colonizzata dal commercio abusivo e parte la provocazione di un commerciante per non subire più il mancato rispetto delle regole

In via san Lorenzo, all'edicola "La piccola cattedrale", si possono ancora rintracciare delle calamite «Made in Italy», costano 3 euro e 50 centesimi e sono fabbricate in Italia secondo le regole locali: materiali e colori atossici e fatte senza sfruttare il lavoro minorile.

Ma la qualità - si sa- non sempre paga: «Perché i turisti - spiega il titolare Massimiliano Gervasi - vengono assediati da una marea di venditori ambulanti che, incuranti di ogni regola, propinano loro materiali "low cost" e così i visitatori non riescono più a capire il valore dei prodotti».

Uno dei principali percorsi pedonali della città è stato completamente colonizzato dagli abusivi, che non hanno vetrine nè porte e vendono paccottiglia a pochi euro. Hanno soltanto pannelli che vengono aperti sulla via come fossero espositori di una città che ha venduto al ribasso anche le sue eccellenze, calamite che raffigurano qualsiasi cosa abbia una vaga attinenza con la Superba.

«Oggi per un edicolante gli affari non vanno molto bene - continua Massimiliano Gervasi - se in più devi lottare contro chi gioca con regole diverse diventa impossibile sopravvivere». Le regole ci sono e sono quelle del regolamento di polizia comunale che, secondo l'articolo 79, "prevede l'esclusione della vendita ambulante nelle via e piazza san Lorenzo" (così come in quasi tutto il centro storico).

«Per i vigili è inutile elevare una contravvenzione a una persona nullatenente» racconta. In questo modo si permette ai venditori abusivi di continuare a esercitare un lavoro senza alcun permesso e di praticare un'attività illecita.  

Da qui la protesta di Massimiliano Gervasi: «Ho deciso di non subire più passivamente ma di offrire la qualità al giusto prezzo e contemporaneamente un prodotto che ritengo indegno ad un prezzo ancora più basso di quello praticato dagli ambulanti per quei clienti che non sanno capire la differenza».

Una locandina spiega bene il concetto: "Prova la differenza". «È una protesta perché non si possono fare le regole e poi permettere ad altre persone di non rispettarle - conclude il commerciante - per poter mettere l'espositore ho dovuto fare richiesta in comune, ottenere permesso, pagare le tasse e l'occupazione suolo, devo sottostare a delle regole che non ho inventato io ma ci sono alcune persone che queste regole non le rispettano e di cui, anzi, se ne infischiano».

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