Disabili lasciati a terra dal treno: nessun colpevole, caso da archiviare
La procura di Genova non ha individuato i responsabili dopo quasi cinque mesi d'indagine. Trenitalia rimborserà il costo del biglietto al 100% e offre attività connesse al mondo ferroviario ai ragazzi
Un vicolo cieco il caso dei 27 disabili lasciati a terra dal treno a Principe. La procura sta per archiviare un fascicolo aperto per violenza privata a carico di ignoti. Come noto, i fatti risalgono al giorno di Pasquetta quando i ragazzi, di ritorno da una gita in Liguria e accompagnati da tre educatori, si erano trovati i oro posti prenotati occupati da altri passeggeri che non hanno voluto sapere di scendere.
È stato un esposto di Assoutenti presentato al nono piano di Palazzo di giustizia a far partire l'indagine, ma le informazioni raccolte in quasi cinque mesi d'indagine da parte della polizia ferroviaria sono risultate "carenti". Intanto, sul quel vagone non c'erano telecamere di sorveglianza, poi i posti erano stati assegnati con fogli di carta svolazzanti e in più il treno 3075, proveniente da Albenga e diretto a Milano, all'altezza di Savona era stato semi vandalizzato dalle migliaia di persone salite a bordo e Trenitalia si era vista costretta a togliere alcune carrozze eliminando di fatto duecento posti a sedere.
Così, anche i posti destinati ai disabili erano stati occupati da altri passeggeri irremovibili nonostante l'intervento di polfer a bordo e le suppliche degli assistenti sociali. La vicenda aveva fatto il giro dei social richiamando, oltre a quelli politici, anche gli interventi di personaggi televisivi come Luciana Littizzetto ("Quei ragazzi avevano il biglietto e il diritto di sedersi. Anche gli altri passeggeri, ma come sempre hanno pagato i più fragili. Non tutti hanno le possibilità economiche per prendersi un treno ad alta velocità e per avere la certezza che venga garantito un loro diritto. E se sei costretto a pagare perché sia rispettato un diritto, non è più un diritto ma un privilegio).
Da parte sua Trenitalia risolve rimborsando i biglietti e dichiara:"Ci sono già stati contatti telefonici da parte di Trenitalia e un incontro con le associazioni ed è stata avviata la pratica di rimborso del 100% dei biglietti". Più un "viaggio" premio: "Sono state anche proposte loro iniziative connesse al mondo ferroviario che possano incontrare i desideri dei ragazzi come ad esempio un viaggio su un treno storico o la visita ad un museo ferroviario".
Trenitalia si è accordata con le Associazioni per sentirsi dopo il periodo estivo per "definire insieme l’iniziativa migliore".
"È solo l'ennesimo gesto di superficiale indifferenza verso chi é più fragile. Mancando una legge ad hoc per chi cagiona un danno, discrimina e lede uno o più disabili ci si riferisce a norme generiche che non educano ne reprimono questi ed altri atteggiamenti avvenuti negli ultimi mesi. Sarebbe un gesto di grande civiltà se i consiglieri comunali e regionali si facessero promotori di una legge per la tutela dei più fragili specifica. Occorre che chi come questi passeggeri discrimina i portatori di handicap venga condannato a passare del tempo con i ragazzi fragili per comprendere quanto sono fortunati mentre questi ragazzi potrebbero fare per loro una sorta di rieducazione civica". Così Marco Macrì e Arturo Vivaldi per Fand e Unione Italiana Ciechi.
La replica di Assoutenti
“Rispettiamo la decisione del pm di Genova Luca Monteverde di archiviare l’indagine sui disabili cacciati dal treno Genova-Milano il giorno di Pasquetta, ma non la condividiamo”. Lo afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, grazie al cui esposto la Procura aveva avviato le indagini per individuare i responsabili della scandalosa vicenda.
“Ci dispiace soprattutto per i ragazzi coinvolti nell’episodio, che così sono privati della possibilità di ottenere giustizia e veder riconosciuti i propri diritti - spiega Truzzi - Siamo tuttavia convinti che i passeggeri che hanno impedito ai disabili di salire sul treno siano da considerare colpevoli e protagonisti di un atto criminale, anche in assenza di una condanna in tribunale”.
“Speriamo che simili vergogne non si verifichino più nel nostro paese, e ringraziamo la capotreno di Trenitalia che in quell’occasione ha vigilato sui diritti dei passeggeri rimanendo essa stessa vittima dell’inciviltà di alcuni viaggiatori”, conclude il presidente di Assoutenti.