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Cronaca

Alluminio e rame rubati, maxi sequestro in porto

La guardia di finanza ha bloccato 11 container contenenti circa 54 tonnellate complessive di cavi in rame e alluminio, provento di furto e ricettazione

Un traffico internazionale di rifiuti pericolosi tra l'Italia e l'estremo Oriente, dietro il quale si nascondeva anche un'attività di ricettazione di cavi in rame e in alluminio, provento di furto ai danni di grosse aziende come Telecom, Enel, Terna, Acea e Ferrovie dello Stato, è stato scoperto dalle fiamme gialle del comando provinciale Genova della Guardia di Finanza in servizio nel porto cittadino.

Il rame e l'alluminio, di recente produzione e rubati in zone del centro e sud Italia, erano diretti in Pakistan e Cina per ridiventare materia prima. L'attività investigativa, svolta in collaborazione con l'ufficio antifrode dell'Agenzia delle Dogane di Genova, è iniziata nel porto di Voltri, dove sono stati intercettati 11 container in procinto di essere esportati da una società specializzata della provincia di Ferrara.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

Dal controllo dei container in porto e dall'approfondimento presso la sede dell'azienda di Ferrara sono emerse circa 54 tonnellate complessive di cavi in rame e alluminio, provento di furto e ricettazione. Nel medesimo contesto sono state anche sequestrate circa 228 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, che, invece di essere smaltiti correttamente, erano oggetto di un illecito tentativo di esportazione verso paesi asiatici, in violazione della rigorosa normativa comunitaria e nazionale in materia e allo scopo di abbattere i costi di smaltimento nonostante i gravi danni ambientali che avrebbero provocato nel paese destinatario.

Il rappresentante legale della società sita in provincia di Ferrara è stato denunciato per i reati di ricettazione, traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi, nonché per il falso ideologico in ordine alle fittizie attestazioni, fatte sui documenti presentati in Dogana per l'esportazione della merce.

La complessa attività investigativa, a cui hanno fattivamente contribuito tecnici e periti delle aziende vittime dei furti, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Ferrara e ha ricevuto il prezioso contributo dell'ente 'Osservatorio nazionale sui furti di rame', organismo interforze appositamente istituito presso il dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno per l'analisi e lo studio del fenomeno.

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