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Cronaca Porto / Via al Mare Fabrizio de André

Uomo annegato in porto, è ancora giallo sull'identità

Il corpo è stato recuperato dai sommozzatori nella serata di mercoledì in fondo al pontile dell'Acquario. Nessun indizio utile per l'identificazione, nessuna denuncia ancora presentata

Resta ancora un mistero l’identità dell’uomo morto nella serata di mercoledì nelle acque del porto di Genova, a un centinaio di metri dall’Isola delle Chiatte: recuperato dai sommozzatori dei Vigili del fuoco, il cadavere non aveva con sé nulla che possa aiutare gli investigatori a identificarlo, e a oggi ancora nessuna denuncia di scomparsa è stata presentata.

L’uomo era stato notato intorno alle 20.30 di mercoledì sera da un passante, ma a dare l’allarme era stato un altro uomo, che aveva telefonato al nuovo numero unico di emergenza segnalando che «un uomo si è buttato in mare in fondo al pontile dell’Acquario, mi è stato appena riferito”. Arrivati sul posto nel giro di poco tempo, i Vigili del fuoco sono entrati in azione insieme con i sommozzatori, che hanno recuperato l’uomo e lo hanno portato a riva, dove il personale del 118 ha tentato di rianimarlo per quasi due ore senza successo.

Il corpo è stato dunque portato in obitorio, dove a un primo sommario esame non sono risultate ferite o segni di violenza. La causa della morte, dunque, pare certo sia annegamento, ma restano alcuni punti oscuri, in primis l’identità della vittima. A distanza di quasi 48 ore dalla morte, infatti, nessuno ha ancora denunciato la scomparsa di un uomo che corrisponda alla descrizione - tra i 50 e i 60 anni, robusto, curato - e nelle tasche non è stato trovato nulla, neppure un singolo pezzo di carta, che possa portare a un’identificazione. Nessuna traccia neppure di borse, sacche o valigie né di biglietti d'addio nelle vicinanze del pontile.

Resta il mistero anche sul testimone che avrebbe notato la scena per poi raccontarla all’uomo che ha chiamato i soccorsi: all’arrivo di Vigili del fuoco e Capitaneria sul posto non c’era nessuno, e anche se chi ha telefonato è stato rintracciato e sentito, il suo resta - almeno formalmente - un racconto di seconda mano, perché del testimone più importante si sono al momento perse le tracce. Il prossimo passo sarà prendere le impronte digitali dell'uomo, nella speranza di trovare riscontri utili. Al momento l'autopsia non è ancora stata disposta.

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