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Cronaca

Condanna Portanova, le motivazioni: "Dissenso evidente della vittima di violenza, racconto credibile"

Il calciatore del Genoa sui social: "Una storia che non conosco, che non si avvicina alla realtà. Presto fornirò prove"

Sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui nel dicembre scorso sono stati condannati a 6 anni di reclusione (con rito abbreviato) il calciatore del Genoa Manolo Portanova e lo zio Alessio Langella per violenza sessuale di gruppo. Il gup del Tribunale di Siena, Ilaria Cornetti, scrive: "È pienamente credibile il racconto della giovane di 22 anni che denunciò di essere stata violentata la notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, nel corso di una festa nel centro storico di Siena". 

Secondo quanto scritto nelle circa 70 pagine di motivazioni il giudice scrive che "La ragazza manifestò in modo ripetuto e inequivocabile la volontà di voler avere un rapporto sessuale solo con Manolo e di non volerne uno di gruppo", nella vicenda sono infatti coinvolte anche altre due persone. "Il suo dissenso - scrive ancora il giudice - è stato sin da subito, e per tutta la durata del rapporto sessuale di gruppo, evidente e manifesto" anche così è "raggiunta la prova della responsabilità penale degli imputati".

Gli imputati hanno sempre sostenuto invece la tesi che la ragazza fosse consenziente a un incontro con tutti. Secondo quanto ricostruisce la giudice nelle motivazioni, Portanova sarebbe stato a conoscenza che la giovane si era infatuata di lui e le avrebbe fatto credere che si sarebbero appartati da soli in una stanza, mentre invece anche gli altri entrarono nella stanza, "prima uno, poi gli altri due", e avrebbero compiuto "atti di violenza sessuale nei confronti della vittima, costringendola con violenza a subire e a compiere atti sessuali, colpendola con forza in più parti del corpo, scattando foto e riprendendola durante gli abusi esercitati". Il gup rileva che la giovane alla fine rinunciò a reagire "e passivamente, come un automa", subì la violenza.

Sul proprio profilo Instagram il calciatore ha poi pubblicato un messaggio, in cui si legge: "Ho superato tante difficoltà nella mia vita, ma mai mi sarei immaginato di dover affrontare un periodo come questo. Sento e leggo una storia che non conosco, che non si avvicina lontanamente alla realtà e mi chiedo ogni giorno perché è successo a me. Presto ci sarà modo di dire la mia versione documentando con prove e non con ipotesi. Per la mia famiglia, il mio club, per la mia vita credevo che rimanere in silenzio e dar fiducia alla giustizia fosse la cosa giusta, ma adesso purtroppo mi sono reso conto che il silenzio ha presentato un contro troppo salato che non sono più disposto a pagare".

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