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Detenuto disabile perseguitato in carcere chiede aiuto alla zia, tre arresti

I fatti risalgono al maggio dello scorso anno quando l'anziana zia di un detenuto si è recata al commissariato di Sestri Ponente per denunciare, per conto del nipote, le vessazioni cui egli era sottoposto da parte di altri tre detenuti

Lo hanno rintracciato in provincia di Milano venerdì mattina, con la valigia pronta. Agli agenti di polizia, che senza allarmarlo sono riusciti a farsi aprire la porta per notificargli l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, il fuggitivo, un genovese di 30 anni, ha detto con sarcasmo che si stava proprio dirigendo in commissariato per costituirsi.

I fatti risalgono al maggio dello scorso anno quando l'anziana zia di un detenuto si è recata al commissariato di Sestri Ponente per denunciare, per conto del nipote, le vessazioni cui egli era sottoposto da parte di altri tre detenuti del carcere di Pontedecimo.

L'uomo, un 38enne genovese invalido al 100%, aveva contattato la parente chiedendole di spedire varie somme di denaro agli ex compagni di cella, poiché era loro debitore di 18mila euro e perché, in caso di rifiuto, gli avrebbero fatto del male.

Per convincerla le aveva mostrato una bruciatura da fornelletto sulla spalla inflittagli da uno degli aguzzini a scopo intimidatorio e le aveva detto di esser pronto a ipotecare la propria casa pur di non subire altre ritorsioni.

La zia aveva iniziato a inviare per posta una parte dei soldi richiesti per un ammontare di 400 euro ma, trascorso circa un mese senza ulteriori invii, era stata più volte contattata sul telefono di casa da uno sconosciuto che, con voce camuffata, le aveva fatto velate richieste di denaro, consigliandole addirittura di rivolgersi a una finanziaria.

La donna, molto spaventata, si era confrontata col nipote che, rendendosi conto di non riuscire a gestire una situazione così pericolosa, le aveva consigliato di rivolgersi alle forze dell'ordine.

Le indagini svolte hanno consentito di identificare i tre aguzzini, nei cui confronti il Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Genova ha emesso una misura cautelare coercitiva per i reati di tentata estorsione e violenza privata continuate in concorso.

I poliziotti del commissariato Sestri Ponente hanno dato subito esecuzione all'ordinanza nei confronti di due indagati, un 32enne e un 45enne italiani, tuttora detenuti per altri motivi, e hanno rintracciato venerdì scorso il terzo, nel frattempo scarcerato, conducendolo presso la casa circondariale di Marassi.

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