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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca San Fruttuoso / Ponte Castelfidardo

Ponte Sant'Agata, petizione online per il rilancio di una passerella pedonale

Opera con una storia travagliata già al centro di diversi tentativi di rilancio. Il Municipio Bassa Valbisagno: "Nonostante le nostre ripetute richieste non è mai stata inserita una voce nel bilancio comunale che preveda la progettazione definitiva e riqualificazione del ponte"

Una petizione dei cittadini per ritrovare il ponte Sant'Agata sul Bisagno, opera anticamente monumentale con le sue 28 arcate e 360 metri di lunghezza che inizialmente partiva da Borgo Incrociati e arrivava fino a via Giuseppe De Paoli, dove sono ancora visibili i resti della parte finale. Il ponte ha vissuto una storia travagliata e già da diversi anni è al centro del dibattito pubblico con tentativi di recupero e rilancio finora non andati a buon fine. La petizione è stata lanciata sulla piattaforma change.org (disponibile a questo link)  da Giuseppe Grasso, ha raccolto circa 150 firme e ha riacceso i riflettori sul tema dopo essere stata pubblicata anche sul gruppo Facebook di San Fruttuoso.

Giuseppe Grasso, promotore dell'iniziativa, racconta a Genova Today: "Si è creato subito molto interesse in quartiere, si parla di ricostruzione e riqualificazione da almeno 30 anni, ma alla fine non si è mai concretizzato nulla. Stiamo provando a creare anche un comitato promotore di opere pubbliche, che sia spontaneo, apartitico e apolitico, fatto da semplici cittadini che vogliono portare avanti questa proposta. L'idea è poi quella di provare poi a indire un concorso di idee in modo che ci siano dei professionisti che possano realizzare un progetto sostenibile, per proporlo alle istituzioni".

"Per San Fruttuoso, quartiere che paga tanto alla città in termini di traffico e servitù, e per i suoi abitanti, potrebbe essere qualcosa di molto utile - prosegue Giuseppe Grasso - soprattutto in un periodo storico in cui sembrano esserci fondi per la nostra città, penso ad esempio al famoso Pnrr. Restituire al ponte Sant'Agata la sua destinazione di passaggio pedonale fra le due sponde del Bisagno regalerebbe un attraversamento più sicuro e dignitoso dei trafficati marciapiedi su ponte Castelfidardo, magari guadagnando una corsia di marcia in più per le auto in un punto cruciale per il traffico tra centro e vallata. A questo si aggiunge anche una componente emotiva, io ho 50 anni e ricordo ancora l'attraversamento pedonale insieme alla mia mamma, quando ero bambino, come me anche tanti altri residenti portano nel cuore questo ricordo, sanche un grande riscatto per Genova restituire un'opera di grande valore dopo decenni di abbandono".

"Negli anni ci sono già stati progetti o proposte di ristrutturazione, nulla si è mai concretizzato - si legge inoltre nella petizione - oggi rimane lì, tronco e inutilizzato, monumento all'inerzia e simbolo di resa agli elementi. I cittadini del quartiere lo vedono ogni giorno passando su ponte Castelfidardo poco più a nord, soffocati dallo smog e, quando piove, inondati dagli schizzi delle pozzanghere".

Sul tema è intervenuto anche Massimo Ferrante, presidente del Municipio Bassa Valbisagno, che ha ricostruito la vicenda del ponte: "Alla fine del precedente ciclo amministrativo (2012-2017) il Municipio, a termine della riqualificazione di Borgo degli Incrociati, insieme al Civ di corso Sardegna, aveva presentato un progetto per il recupero del ponte di Sant'Agata con la realizzazione di una passerella e il ritorno alla pedonalità del ponte medioevale. In questo ciclo amministrativo, dal 2018, abbiamo chiesto ogni anno nel piano triennale dei lavori pubblici l'aggiunta di un importo monetario nel bilancio comunale per la realizzazione della passerella di collegamento. Purtroppo nonostante le costanti richieste l'assessorato comunale e gli uffici tecnici competenti hanno sempre risposto che la riqualificazione del ponte di Sant'Agata come da noi richiesta, non è possibile fino a quando non viene demolito e ricostruito l'attiguo ponte di Castelfidardo e alzato il suo franco idraulico (distanza tra l'impalcato del ponte e il letto del torrente). A oggi, nonostante le ripetute e continue richieste del Municipio Bassa Val Bisagno, non è mai stata inserita una voce nel bilancio comunale che preveda la progettazione definitiva e riqualificazione del ponte".

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