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Cronaca

Di Maio: «Il ponte di Genova deve essere ricostruito da azienda di Stato»

Il vicepremier e ministro dello Sviluppo: «Autostrade, se vuole, può metterci i soldi ma non chiederemo elemosina a nessuno»

«Il ponte di Genova deve essere ricostruito da un'azienda di Stato e con manager di Stato. Autostrade, se vuole, può metterci i soldi ma non chiederemo elemosina a nessuno». Questa la sintesi del pensiero di Luigi Di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, intervenuto su Sky Tg24 dove ha affrontato varie tematiche, tra cui la situazione genovese dopo il crollo di Ponte Morandi, aggiungendo: «Andare dalle famiglie delle vittime e dire di farlo ricostruire a chi ha ammazzato i loro cari credo che sia poco credibile per lo Stato italiano».

«Bisogna nazionalizzare Autostrade - ha dichiarato ancora Di Maio - per evitare di ridare in mano il ponte a chi non ha fatto la manutenzione. Si diceva che dare in mano ai privati avrebbe portato a una migliore gestione per consentire il profitto, ma qui il privato ha gestito male proprio perché doveva fare profitto».

Lunedì 27 agosto 2018, nel pomeriggio, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli  riferirà invece in Parlamento alle commissioni riunite Ambiente e Lavori Pubblici di Camera e Senato sul crollo di Ponte Morandi. Non sono mancate le polemiche per la scelta di presentarsi solo a distanza di oltre 10 giorni dalla tragedia.

Toti: «Genova e la Liguria hanno bisogno di tanti fatti»

«Genova e la Liguria hanno bisogno di tanti fatti, poche parole e nessuna polemica. Molte esigenze si incrociano oggi intorno al drammatico crollo del Ponte Morandi. L'esigenza di fare giustizia, prima tra tutte. Individuare eventuali responsabilità e chiedere per queste giuste pene è compito esclusivo della Procura della Repubblica, che ha la nostra completa fiducia e la mia personale stima. Sono certo che i tempi delle indagini e quelli di una rapida demolizione e ricostruzione del ponte siano compatibili. Su questo il dialogo tra le istituzioni locali e l'autorità giudiziaria è improntato alla massima collaborazione e comprensione delle reciproche esigenze”, ha dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti.

«C'è l'esigenza - aggiunge - di mettere a regime rapidamente tutte le misure di emergenza per mitigare il disagio dei cittadini, delle imprese e delle famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie case. Siamo al lavoro su tutti i fronti: come promesso stiamo consegnando giorno dopo giorno gli alloggi, i cantieri della viabilità alternativa sono già partiti a tempo di record, così come i servizi aggiuntivi del trasporto pubblico e delle ferrovie. Il sindaco, con sua ordinanza, ha già autorizzato la riapertura di importanti imprese bloccate fino ad oggi dalla cosiddetta “zona rossa”. Abbiamo infine l’esigenza di abbattere e ricostruire il ponte nel più breve tempo possibile e di farlo in totale sicurezza».

«Per le norme vigenti – prosegue - questo spetta a società Autostrade, che dovrà provvedere con celerità, accollandosi ovviamente tutte le spese. Per questo abbiamo chiesto alla società concessionaria di presentare alla struttura del Commissario un piano dettagliato su come intende agire. Ciò avverrà entro questa settimana. Nulla vieta che Autostrade coinvolga e affidi la realizzazione dell’opera, o di parti di questa, a società pubbliche di ingegneria e costruzioni, alcune delle quali sono presenza storiche sul territorio genovese. Autorevoli esponenti del Governo lo hanno auspicato e lo auspico anche io. Inoltre, società Autostrade non lo ha mai escluso, al contrario. Naturalmente ogni passaggio dovrà essere monitorato attentamente da tutte le strutture preposte al controllo. Tutto ciò può avvenire senza scontri, senza ritardi, senza quel surplus di polemiche di cui la politica talvolta sembra non poter fare a meno».

«Genova e la Liguria – conclude Toti - devono ripartire e questa deve essere la priorità per tutti. Ogni dibattito su come dovrà essere gestito in futuro il sistema delle concessioni, ogni azione che il Governo intenda intraprendere nei suoi rapporti con società Autostrade, compresa la procedura di revoca, ove questa andasse avanti, ogni considerazione su possibili nazionalizzazioni (io resto contrario a questa ipotesi legata al passato), tutti questi sono senza dubbio legittimi temi di dibattito politico in Parlamento, ma non possono e non debbono essere portati avanti sulla pelle dei genovesi, dei liguri e del primo sistema portuale del paese. Perdere anche solo un minuto per inseguire polemiche, ipotesi fantasiose e complicare il già difficile percorso per il ritorno alla normalità sarebbe una colpa imperdonabile».

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