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Cronaca

Ponte Morandi, per gli avvocati di Castellucci la Procura ha ignorato le cause del crollo

Nell'udienza preliminare del 15 marzo anche la difesa di Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Aspi, si è concentrata sulle reali cause del crollo, che sarebbero state omesse dai pm nelle loro ricostruzioni dell'evento

L'udienza preliminare del processo Morandi è giunta quasi al termine, dopo che avranno parlato tutti i legali dei 59 indagati nel processo, il gup Faggioni dovrà decidere sulle richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla Procura.  

Nell'udienza del 15 marzo ha preso la parola l'avvocato Guido Carlo Alleva, legale dell'ex amministratore delegato di Aspi e Atlantia Giovanni Castellucci, che nell'aula del Tribunale di Genova ha incentrato le sue tesi difensive sulle originarie cause del crollo del viadotto.

L'avvocato ha seguito le tesi difensive proposte anche da altri imputati, che hanno sottolineato come i pubblici ministeri nel corso di ben undici udienze preliminari non abbiano mai individuato le reali cause della tragedia, limitanodosi a generiche accuse di malagestione della rete autostradale.

In particolare l'avvocato Alleva ha dichiarato:

 "Nell'udienza preliminare l'accusa si è dilungata per ben undici udienze concentrando il processo sulle ipotesi di responsabilità e sui profili di colpa individuale, senza però affrontare il tema centrale, ciò che occupa la mente di ciascuno di noi e cioè le cause effettive del crollo, cause che sono state oggetto di ben due perizie scaturite dall'incidente probatorio".

Nelle scorse udienze la Procura ha esposto le proprie tesi accusatorie, affermando che tutti conoscevano lo stato di ammaloramento del ponte sul Polcevera ma che, nonostante ciò, nessun adeguato intervento di manutenzione è mai stato attuato per non incrementare i costi di gestione della rete autostradale.

I pm hanno affermato che Giovanni Castellucci sarebbe stato il vero dominus di questa gestione mirata a massimizzare i dividendi dei soci di Aspi e Atlantia. Ricostruzione a cui si è opposto il legale dell'ex amministratore delegato di Aspi che ha affermato anche che:

"Ho trovato singolare questo aspetto e ancor più singolare che la procura, per declinare ipotesi di responsabilità individuale del mio assistito ne abbia offerto una rappresentazione distorta, non realistica, non legata ai fatti per come effettivamente si sono svolti. Quindi il compito della difesa è stato e sarà contrapporre la realtà, l'interpretazione lucida, oggettiva dei fatti e al contempo sollevare i problemi di giustizia interna al processo che sono l'unica garanzia possibile di conservazione dello stato di diritto".

Nei prossimi giorni ci saranno le repliche dei pubblici ministeri e poi il giudice dell'udienza preliminare deciderà sul rinvio a giudizio dei 59 imputati, dando il via alla fase dibattimentale del processo.

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