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Cronaca Carasco

Carasco, il ponte che non c'è più: già demoliti 2/3 della struttura

Continuano i lavori di demolizione del ponte di Carasco, crollato nella devastante e drammatica alluvione della notte fra il 21 e il 22 ottobre scorso. Venti i giorni previsti per completare il lavoro

Nel primo pomeriggio, durante il sopralluogo a Carasco del commissario della Provincia Piero Fossati, erano già stati demoliti due terzi della parte del ponte rimasta verso la sponda destra dello Sturla.

Lavorano a pieno ritmo i mezzi della Demolscavi s.a.s. che si è aggiudicata l’appalto della Provincia per la demolizione e lo smaltimento dei materiali del ponte di Carasco sulla provinciale 225, crollato nella devastante e drammatica alluvione della notte fra il 21 e il 22 ottobre scorso.

Venti i giorni previsti per completare le demolizioni, che riguardano tutte le parti della struttura, anche quelle non abbattute nell’alluvione, ma l’impresa punta a concluderli prima: «Se tutto andrà come speriamo – dicono alla Demolscavi – pensiamo di riuscire a completare tutte le demolizioni entro la fine della prossima settimana. Poi dovremo portar via dall’alveo e smaltire i materiali».

Ridurre i tempi per il commissario della Provincia di Genova è una priorità anche per il successivo periodo di ricostruzione del ponte. «Bisogna fare presto, in modo da partire prima possibile – dice Piero Fossati - con i lavori non appena sarà definitiva la soluzione progettuale per la struttura».

Fossati ribadisce che nell’appalto sarà chiesto all’impresa che ricostruirà e rafforzerà le spalle in cemento armato delle due sponde, sulle quali poggerà il nuovo ponte metallico, di garantire due turni giornalieri di lavoro o cantiere aperto sette giorni su sette, festivi compresi. E se c’è comunque un periodo non comprimibile, quello della ‘maturazione’ obbligatoria di ventotto giorni per le nuove strutture in cemento armato delle spalle del ponte “si potrà contemporaneamente – dice il commissario della Provincia - utilizzare quello stesso periodo per far arrivare e iniziare ad assemblare la struttura metallica, in modo da accelerare al massimo, nel rispetto della sicurezza e delle norme, il completamento del ponte per liberare la vallata da tutti i pesanti disagi che sta subendo».

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