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Cronaca Sestri Ponente / Via Borzoli

Greggio nel Polcevera, Toti: «Tragedia evitata, ma ci vorrà tempo per rimediare»

Al termine di una lunga giornata di intervento, che proseguirà senza sosta nella notte e nei prossimi giorni, il presidente della Regione fa un bilancio del disastro ambientale: «Evento di rilevanza nazionale»

Una bonifica che richiederà «di certo non soltanto giorni, e neppure settimane», oltre a un ingente dispendio di forze e fondi, che potrebbe portare la Regione a richiedere lo stato di emergenza: al termine di una lunga giornata di interventi, che proseguiranno anche durante la notte, il governatore della Liguria Giovanni Toti fa un bilancio del disastro ambientale causato dalla rottura di una tubatura dell’oleodotto Iplom che ha causato lo sversamento di oltre 100mila litri di greggio nel rio Fegino e nel torrente Polcevera.

«E’ stata una giornata difficile per tutti, e non posso che ripetere i miei complimenti a tutti coloro che si sono occupati di questa vicenda, dai Vigili del fuoco agli uomini della Protezione civile passando per Capitaneria di Porto e Arpal», ha esordito Toti, sottolineando che «siamo riusciti a evitare la tragedia, e cioè che il petrolio si riversasse in mare, grazie alle dighe costruite molto in fretta e all’utilizzo di materiali assorbenti posizionati alla foce del Polcevera. Il danno ambientale, pur molto molto grave, è limitato a quella zona. La magistratura ha sequestrato circa 4 km di corso d’acqua e l’impianto Iplom di Busalla e nelle prossime ore con i tecnici fornirà maggiori dettagli. Il nostro compito è quello di limitare i danni e mettere a punto una strategia per una bonifica a lungo termine. Ci siamo sentiti due volte con il ministro Galletti, che ha fatto intervenire il Ministero e si è messo a disposizione: qui non si tratta di un intervento a livello comunale, né regionale, ma nazionale. Al momento non abbiamo avanzato richieste di stati d’emergenza, proprio perché stiamo attendendo le risposte del governo».

Rassicurazioni sono arrivate dall’assessore alla Sanità, Sonia Viale, che ha confermato che «non ci sono rischi per la salute pubblica. Ieri sera sono arrivate sul luogo dello sversamento 4 ambulanze per intervenire in caso di danni a persone, che non si è verificato. La situazione è seguita dall’Asl 3 e dalla struttura complessa Igiene e Alimenti, allo stato attuale non ci sono problemi per l’incolumità pubblica, ma in via precauzionale stiamo monitorando tutta la zona. Ci sono tre pozzi chiusi, che vengono utilizzati per acqua potabile in caso di necessità, ma non sono in funzione e in via precauzionale non verranno usati».

Il petrolio nel Polcevera

Tanta la preoccupazione dei residenti della zona nel vedere l’ondata nera del greggio riversarsi nelle acque del Polcevera e del Fegino e nel sentire l’odore acre che ammorba l’area. I campionamenti effettuati da Arpal non hanno però rilevato, come confermato anche dal sindaco Marco Doria, percentuali troppo elevate di sostanze volatili che potrebbero causare danni alla salute: «Abbiamo svolto verifiche e campionamenti, utilizzando anche un apposito strumento per stabilire la concertazione di sostanze organiche volatili, data anche la presenza di numerose abitazioni - fanno sapere da Arpal - Sia stanotte, sia in mattinata i rilievi non hanno portato a nessun risultato preoccupante».

Coinvolti nelle operazioni anche due tecnici dell’Ispra, come ha spiegato l’assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone, che nelle prossime ore arriveranno nel capoluogo ligure per aiutare a stabilire una strategia per reagire alla primissima emergenza, e cioè evitare utleriori sversamenti in mare oltre a quello, molto contenuto grazie a dighe e panne assorbenti, della mattinata: «L’importante è che le condizioni climatiche rimangono stabili: il fatto che il Polcevera fosse quasi vuoto ha favorito il contenimento - ha sottolineato Giampedrone - Eventuali piogge potrebbero aggravare la situazione. Se il petrolio, un greggio molto pesante di provenienza nigeriana, fosse arrivato in mare, il danno sarebbe stato enorme».

Da parte dell'ammiraglio Giovanni Pettorino, direttore marittimo della Liguria, è arrivata intanto l'intimazione a Iplom ad attivarsi per risolvere il danno mettendo in atto tutte le misure necessarie per «rimediare all’inquinamento marino provocato e a rimuoverne, a proprie spese, tutte le conseguenze».

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