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Cronaca Sestri Ponente / Via Borzoli

Petrolio nel Polcevera, Doria: «Nessun pericolo per la salute pubblica»

Proseguono gli interventi a Fegino e in via Perlasca dopo la rottura della tubatura di Iplom. Convocata una riunione del Coc al Matitone, le istituzioni chiedono aiuto al governo

Si continua a lavorare senza sosta a Fegino e sul ponte di Cornigliano dopo la rottura della tubatura dell'oleodotto Iplom di Busalla che ha scaricato litri di petrolio nel rio Fegino e nel Polcevera: mentre sul posto sono al lavoro aspiratori e cisterne di un'impresa specializzata per impedire che il greggio arrivi al mare e i Vigili del fuoco hanno sistemato panne e spruzzato schiumogeno per tentare di assorbirlo, al Matitone è stata convocata una riunione del Coc (Centro operatico comunale), cui hanno preso parte il sindaco Marco Doria e l'assessore alla Protezione Civile del Comune di Genova, Gianni Crivello, insieme con i rappresentanti di Iplom, Vigili del fuoco, Arpal, Asl, Capitaneria di Porto e Protezione Civile.

«Il primo punto affrontato è quello dell'incolumità pubblica, di cui si è occupata Asl sulla base dei campionamenti Arpal. Da ieri a mezzanotte, quando sono stati eseguiti i primi, a oggi, non si è mai superato il limite previsto per legge di idrogeno solforato, cosa che ci rassicura dal punto di vista della salute pubblica - ha fatto sapere il sindaco Doria a margine dell'incontro -. Il secondo punto riguarda l'impatto ambientale: stiamo procedendo con il Mise, la messa in sicurezza di emergenza, di cui si sta occupando la Capitaneria per quanto riguarda le acque, Comune e Città Metropolitana per quanto riguarda il terreno. Al momento non siamo ancora in grado di stimare la quantità di petrolio sversato, ma stiamo procedendo con i calcoli. Stiamo anche valutando se sono stati messi in atto comportamenti evitabili che hanno provocato il danno, e in caso positivo procederemo anche dal punto di vista legale».

«La macchina dei soccorsi, grazie anche all'azione dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, ha funzionato nella maniera più efficace - ha commentato l'assessore Crivello, sul posto per un primo sopralluogo già stanotte -. La situazione è critica, ma il lavoro di bonifica di emergenza prosegue. Stiamo ancora aspettando i dati che forniscano un bilancio della quantità di petrolio fuoriuscita, e abbiamo chiesto a Iplom risposte puntuali e precise e massima trasparenza, Nel frattempo stiamo valutando l'ipotesi, in accordo con la Regione, di chiedere lo stato di emergenza».

Il petrolio nel Polcevera

Proseguono intanto i lavori a Fegino, in via Perlasca e alla foce del Polcevera, dove da ieri sera la Capitaneria ha bonificato 50 metri cubi di petrolio emulsionato ad acqua e dove la situazione sarebbe "sotto controllo". In zona l'odore è fortissimo, le striature di greggio sono chiaramente visibili nelle acque del Polcevera e in mattinata è stata chiusa la scuola di Borzoli e la stessa via Borzoli in direzione Rivarolo, riaperta poi a senso unico alternato intorno alle 12. Iplom, che non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ha fatto sapere che l'incidente sarebbe avvenuto durante il trasferimento del greggio da una nave ormeggiata nel Porto Petroli di Multedo.

Il pubblico ministero, Alberto Pandolfi, ha aperto un'inchiesta al momento a carico di ignoti, e intorno alle 12 sul luogo della sversamento sono arrivati anche l'assessore regionale all'Ambiente e alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, e il governatore Giovanni Toti. «Stiamo facendo tutto ciò che possiamo fare è che poteva essere fatto - ha spiegato il governatore - Siamo in contatto quasi costante con il ministro dell'Ambiente Galletti, per decidere quali saranno i percorsi per chiedere i fondi necessari all'importante opera di bonifica e, se le condizioni di legge lo permetteranno, potremmo chiedere lo stato di emergenza. Questa non è solo un'emergenza regionale ma è nazionale, visto il danno ambientale. Serviranno fondi straordinari perché questo corso d'acqua ha subito un danno molto serio. Si tratta di avviare un importante lavoro di bonifica, per cui ci siamo sentiti con il ministro dell'Ambiente Galletti: il ministero si è messo a disposizione per intervenire quando sarà il momento».

E sempre in mattinata è arrivato l'annuncio, da parte del Codacons, della decisione di costituirsi parte civile nell'inchiesta aperta dalla Procura di Genova: «Si tratta di un incidente gravissimo che mette a repentaglio l’ambiente e potrebbe avere pesanti conseguenze sul fronte dell’inquinamento e per i residenti - ha fatto sapere il presidente di Codacons, Carlo Rienzi -. Presenteremo immediata costituzione di parte offesa nell’inchiesta per disastro colposo aperta dal pm Alberto Landolfi. Invitiamo tutti i residenti di Genova a costituirsi parte offesa nell’indagine della Procura, primo passo per avviare l’iter sui risarcimenti per i danni subiti in qualità di cittadini».

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