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Cronaca

Il pitone del Bisagno "adottato" dall'Acquario

Nuova casa, almeno temporanea, per l'esemplare recuperato da Enpa e agenti del reparto Ambiente della Municipale nel greto del fiume

Ha trovato una nuova casa, almeno temporanea, il pitone che due giorni fa è stato recuperato nel greto del Bisagno dagli uomini del reparto Ambientale della Municipale e dai volontari dell’Enpa: l’esemplare è stato accolto dall’Acquario di Genova e ricoverato temporaneamente nella zona curatoriale, in attesa di una sistemazione definitiva che possa garantirgli uno spazio adeguato.

Il serpente, un esemplare di pitone moluro della lunghezza di 2.60 metri e di quasi 5 kg di peso, era stato notato da alcuni passanti mentre si nascondeva nella vegetazione del greto del fiume all’altezza del ponte di Sant’Agata. L’ipotesi più probabile è che sia fuggito da un’abitazione privata, o che sia stato abbandonato da un incauto e noncurante proprietario che ha realizzato le cure necessarie per la sua gestione: in età adulta, il pitone moluro può arrivare a pesare anche 70/80 kg e raggiungere una lunghezza di 5 metri, e per sopravvivere ha bisogno di ampi terrari riscaldati e alimentazione regolare, come specifica anche la convenzione di Washington che ne regola il commercio e la detenzione.

Sottoposto a esame veterinario, il serpente è stato trovato in buone condizioni di salute, eccezione fatta per un principio di disidratazione, probabile conseguenza di una scarsa alimentazione, e di una muta effettuata in maniera irregolare: il sospetto è che prima del ritrovamento si aggirasse nel Bisagno da giorni. Le indagini degli agenti della Municipale e della Forestale sono appunto finalizzate a risalire all’identità del proprietario, che potrebbe anche andare incontro a conseguenze legali.

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