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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Teatro, è morto Piero Nuti: era nato e si era formato a Genova

Nuti ha mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo con il teatro universitario di Genova

Era torinese di adozione da circa 30 anni, l'attore Piero Nuti, morto nella sua casa nel capoluogo piemontese all'età di 94 anni, ma era nato a Genova e nella Superba aveva compiuto i suoi primi passi nel mondo del teatro.

Il funerale si terrà domani, giovedì 26 gennaio, alle ore 14, nella chiesa Madonna Addolorata del Pilonetto, in corso Moncalieri 227 a Torino.

Nato a Genova il 1 maggio 1928, Nuti trent'anni fa aveva cominciato a collaborare con Torino Spettacoli, diventando una colonna della compagnia teatrale. Attivo fino a poche settimane fa, la malattia gli ha impedito di indossare i panni di Don Cavagna al Teatro Erba di Torino previsto in questo mese di gennaio.

La carriera di Nuti si è sviluppata soprattutto in ambito teatrale. Proveniente dal teatro universitario di Genova, Nuti collaborò con Radio Torino, dando vita al primo nucleo di quello che diventerà il Teatro stabile della città. Fondatore del Teatro della Svizzera italiana, lavorò successivamente con Dario Fo dal 1959, con "Gli arcangeli non giocano a flipper" al 1966, con "Il diavolo". Risale al 1967 l'incontro con il regista Maurizio Scaparro e con la futura moglie Adriana Innocenti (1926-2016).

Nel 1975 Nuti fondò il Teatro Popolare di Roma con Scaparro, Innocenti e Pino Micol. La compagnia si segnalò per spettacoli di notevole rilevanza ("Riccardo II" di Shakesperare, "Lunga notte di Medea" di Corrado Alvaro, "Cirano di Bergerac" di Edmond Rostand e "Giulio Cesare" di Shakespeare. Una seconda fase di vita si aprì con il passaggio alla direzione della compagnia di Nuti, chiamato a sostituire Scaparro, nel frattempo divenuto direttore della sezione Teatro della Biennale di Venezia (1979).

Con il Teatro Popolare di Roma Nuti ha continuato la sua attività di interprete dal tratto elegante: da "Corruzione a Palazzo di Giustizia" di Ugo Betti (1983, regia di Orazio Costa) e "Ifigenia in Aulide" di Euripide (1990, regia di Memè Perlini) a "Oreste" (regia di Giovanni Testori) e "Agamennone" (regia di Adriana Innocenti), fino a "Il bell’indifferente" di Jean Cocteau (1998, regia di Riccardo Reim).

Nuti al cinema ha preso parte a una decina di film, interpretando sempre ruoli secondari o di caratterista: "L'istruttoria è chiusa: dimentichi" (1971) di Damiano Damiani, "In nome del popolo italiano" (1971) di Dino Risi (1971), "Il generale dorme in piedi" (1972) di Francesco Massaro, "Il caso Pisciotta" (1972) di Eriprando Visconti, "Todo Modo" (1976) di Elio Petri, "Joan Lui - Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì" (1986) di Adriano Celentano. E' stato protagonista di "Le vigne di Meylan" (1993) del regista Ricco Cesareo accanto alla moglie Adriana Innocenti.

Nuti ha preso parte a numerosi film televisivi serie tv: ha interpretato il maresciallo Badoglio in "Maria José - L'ultima regina" diretto da Carlo Lizzani (2001).

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