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Cronaca

Boom di adesioni per la petizione contro lo sportello antigender

Quasi 2500 le firme raccolte in pochi giorni che saranno consegnate al ministro Fedeli e al presidente Toti

Boom di adesioni per la petizione online lanciata dal coordinamento Liguria Raimbow contro lo sportello annunciato dalla regione Liguria che, secondo quanto scritto sul documento ufficiale "costituirà un momento di ascolto e di informazione pro famiglia, difendendo la libertà educativa in capo alla famiglia andando ad arginare quei fenomeni di indottrinamento ideologici noti come ideologia del gender”. Sono infatti quasi 2500 le firme raccolte in pochi giorni per una petizione che sarà consegnata poi al ministro dell'istruzione Valeria Fedeli e al presidente della regione Liguria Giovanni Toti.

Secondo Liguria Raimbow tale iniziativa, oltre a sovrapporsi a servizi già esistenti sul territorio, costituisce uno spreco di denaro pubblico ed è gravemente lesiva della libertà di insegnamento rendendo vano uno degli obiettivi primari della scuola: offrire spazi privilegiati di ascolto, di scambio e di discussione. Contribuisce, inoltre, a creare un pericoloso clima di paura, sospetto e intimidazione.

«Le politiche scolastiche - come recitano le Indicazioni Nazionali 2012 per il curriculo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione - devono pensare e realizzare i progetti educativi e didattici non per individui astratti, ma per persone che vivono qui e ora e che sollevano precise domande esistenziali. La Regione Liguria - sottolinea ancora la petizione di Raimbow Liguria - invece dimostra di pensare a politiche di sostegno a un modello unico di famiglia, fallendo così nell'offerta di servizi e risposte ai bisogni di chi vive sul territorio, e discriminando fattivamente chi sconfina dal modello "normale" (famiglie monogenitoriali, famiglie omogenitoriali, persone LGBT, donne e uomini che rifiutano la stereotipia dei ruoli dominanti)».

«Indirizziamo il nostro appello anche alla Ministra Fedeli - chiudono i promotori dell'iniziativa - perché quanto sta accadendo in Liguria è in realtà l’esito di un clima oscurantista che negli ultimi anni sta attraversando il paese. Chiediamo dunque alla Ministra di esprimersi in difesa dell’autonomia e della laicità della scuola pubblica, e di intervenire in modo deciso affinché non si espellano dai programmi scolastici i temi centrali dell'educazione all'affettività, del rispetto delle differenze e del contrasto agli stereotipi, alla violenza di genere, all'omofobia e al bullismo». 

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