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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Il Guardian boccia il pesto: «Troppo salato e pieno di grassi»

Il quotidiano britannico cita una ricerca che evidenzia come i pesti pronti venduti al supermercato contengano un quantitativo di sale superiore all'acqua di mare

Più salato di un hamburger della più nota catena di fast food al mondo, più di un sacchetto di noccioline: il quotidiano britannico Guardian boccia il pesto, citando una ricerca secondo cui la celebre salsa verde di origini liguri sarebbe molto meno sana di quanto si vorrebbe far credere.

Il riferimento, in questo caso, è al pesto venduto nei supermercati (e non a quello fresco e preparato al momento con pestello e mortaio): il Guardian ha ripreso uno studio firmato da un’associazione che si occupa di salute, nello specifico degli effetti del sale sulla dieta, che ha verificato come la salsa contenuta nei barattoli presenti sugli scaffali dei supermercati britannici contenga il 30% in più di sale rispetto all’acqua di mare, e due volte in più rispetto a quello contenuto in 100 grammi di arachidi.

I due pesti presi in considerazione (uno classico e uno bio, entrambi di una nota azienda alimentare italiana) conterrebbero entrambi 1,5 grammi di sale per porzione, che salirebbero a più di 3 per 100 grammi: il Guardian fa notare che le salse più dense il limite di sale dovrebbe essere di 1,38 grammi per etto, ma che la stragrande maggioranza dei produttori lo supera.

Leggi anche: Pesto, questo sconosciuto: 5 esilaranti errori di chi lo prepara all'estero

Secondo il National Health Service inglese, l’apporto giornaliero di sale per gli adulti è di massimo 6 grammi, che si riducono a 5 per i bambini dai 7 ai 10 anni, a 3 per quelli tra i 4 e i 6 e a 2 per i più piccoli. Il che significa, sottolinea il Guardian, che consumare un piatto di pasta al pesto riduce di molto il quantitativo di sale che resta da consumare durante il giorno, soprattutto nei bambini.

Il fatto che contenga anche un’elevata percentuale di grassi saturi non fa che accrescere il rischio di malattie cardiache, spiega il quotidiano britannico, che salva “in extremis” la salsa verde genovese, invitando i lettori a prepararla a casa con ingredienti freschi e genuini evitando di comprarla pronta al supermercato.

La replica della Regione: «Subito una cassa di pesto al Guardian»

La “bocciatura” ha fatto appena in tempo a diffondersi, che dalla Regione Liguria e dal presidente Giovanni Toti è arrivata la replica «Non so quale pesto abbia assaggiato il Guardian per sostenere che faccia male - ha tuonato il governatore ligure - Il pesto, come tutta la dieta mediterranea, è riconosciuto da tutti come un alimento sano, naturale, oltre che buonissimo, e il successo che riscuote in tutto il mondo ne è la prova. 

Poi una stoccata, “mitigata” dalla promessa di un omaggio a tema: «Consiglio agli amici britannici di preoccuparsi piuttosto della loro cucina. E per migliorare la qualità della vita degli amici giornalisti del Guardian già oggi sarà nostra cura inviargli una bella confezione della nostra salsa con cui rallegrare il palato, migliorare la propria salute alimentare e schiarirsi le idee prima di scrivere strampalati articoli di giornale». 

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