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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Peste suina, nominato un commissario per la gestione dell'emergenza

Si è tenuto nella mattinata di martedì 25 gennaio a Roma il vertice tra i ministri della salute Speranza, delle politiche agricole Patuanelli e i presidenti di Regione Liguria e Piemonte per decidere le prossime misure per contenere l'epidemia. Iniziate le discussioni sugli indennizzi ad allevatori e operatori del turismo

Nel corso della riunione che si è tenuta a Roma nella mattina di martedì 25 gennaio, per discutere della peste suina, è stata decisa la nomina di un commissario per le gestione dell'emergenza: si tratta del direttore dell'istituto zooprofilattico di Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta, Angelo Ferrari.

Questa la principale decisione presa nell'incontro tra i governatori di Liguria e Piemonte, Giovanni Toti e Alberto Cirio, e i ministri Stefano Patuanelli e Roberto Speranza. Compito del commissario sarà quello di gestire l'emergenza coordinando le azioni di Regioni e Governo, il primo obiettivo è quello di circoscrivere il più possibile l'area infetta per evitare ulteriori misure restrittive.

Le ricerche condotte dalle autorità nei boschi di Liguria e Piemonte, fino ad oggi, hanno permesso di individuare oltre 120 carcasse di cinghiale, gli esami clinici hanno rinvenuto tracce del virus in 21 di questi animali, di cui 7 rinvenuti in Liguria e 14 in Piemonte.

Adesso l'azione di governo, Regioni e commissario all'emergenza si concentra su due fronti principali. In primo luogo sulle pratiche per sbloccare in tempi brevi le risorse per risarcire tutte le imprese danneggiate dalle misure di contenimento, tra cui gli allevamenti obbligati all'abbattimento anticipato dei loro maiali e le attività ricettive e ricreative legate al mondo del turismo outdoor.

Dall'altro lato proseguirà il monitoraggio nei boschi dei comuni che rientrano nella zona rossa, così da individuare la reale diffusione del virus di peste suina nel territorio.

Solo a seguito delle attività di monitoraggio potranno essere eventualmente riviste le attuali misure restrittive che impongono un lockdown nei boschi in ben 36 comuni liguri: Bogliasco, Arenzano, Ceranesi, Ronco Scrivia, Mele, Isola del Cantone, Lumarzo, Genova, Masone, Serra Riccò, Albisola Superiore, Campo Ligure, Mignanego, Busalla, Bargagli, Celle Ligure, Savignone, Stella, Torriglia, Rossiglione, Sant’Olcese, Valbrevenna, Sori, Pontinvrea, Varazze, Tiglieto, Campomorone, Cogoleto, Urbe, Sassello, Pieve Ligure, Davagna, Casella, Montoggio, Crocefieschi, Vobbia.

Il presidente ligure Giovanni Toti, a margine dell'incontro, ha spiegato:

"È stato un incontro costruttivo con la nomina di una commissario che si occuperà di gestire l’emergenza per conto delle Regioni e del Governo. Abbiamo anche chiesto un pacchetto di ristori per le nostre categorie, nella speranza di poter arginare il problema e di riaprire al più presto un pezzo importante del nostro territorio".

Il vice presidente di Regione Liguria, con delega all’allevamento, Alessandro Piana ha aggiunto:

"Si incomincia a delineare una mappatura precisa del focolaio in attesa di un quadro definitivo che attendiamo a breve, sperando di limitare ulteriormente la zona critica, per poi procedere con gli abbattimenti selettivi che si rendono necessari e svincolare possibilmente dalle limitazioni ministeriali parte degli areali. Occorre iniziare quanto prima con il sostegno dei danni diretti ed indiretti subiti dagli allevatori del comparto suinicolo".

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