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Cronaca

Peste suina, scattano i divieti: stop a trekking, raccolta funghi e mountain bike

Il governo ha vietato anche caccia (esclusa quella di selezione), pesca e raccolta di tartufi in 36 comuni della Liguria e 78 del Piemonte

Stop a caccia, pesca, raccolta di funghi e tartufi, ma anche a trekking e mountain bike in 36 comuni della Liguria (e altri 78 in Piemonte per un totale di 114 in Italia). La misura, come spiega Today.it è stata presa dal governo come misura di contrasto alla peste suina africana che ha provocato la morte di alcuni cinghiali tra Isola del Cantone, Fraconalto (Alessandria) e Ovada. Vietate anche le 'attività di interazione diretta o indiretta con i cinghiali infetti'.

Peste suina, l'elenco dei comuni in 'zona rossa' e dei divieti

I ministri della Salute Speranza e delle Politiche Agricole Patuanelli hanno firmato un'ordinanza che ammette, se autorizzata dalle Regioni, solo la caccia di selezione al cinghiale come strumento per ridurre la popolazione in eccesso e rafforzare la rete di monitoraggio sulla presenza del virus. Le disposizioni sono valide per sei mesi, l'ordinanza consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza.

La Regione ha individuato 36 comuni liguri a rischio epidemia, che comprendono buona parte dell'entroterra genovese a partire da Arenzano fino a Sori, compresi Crocefieschi, Davagna, Isola del Cantone, Lumarzo, Masone, Mele, Mignanego, Montoggio, Ronco Scrivia, Rossiglione, Sant’Olcese Savignone, Serra Riccò, Tiglieto, Torriglia, Valbrevenna e Vobbia.

La vigilanza sull’applicazione delle misure introdotte è assicurata dai servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti in collaborazione con le forze dell’ordine. Obiettivo dell’ordinanza congiunta è "porre in atto ogni misura utile ad un immediato contrasto alla diffusione della Psa e alla sua eradicazione a tutela della salute del patrimonio faunistico e zootecnico suinicolo nazionale e degli interessi economico connessi allo scambio extra Ue e alle esportazioni verso i Paesi terzi di suini e prodotti derivati".

"Sono escluse le attività connesse alla salute, alla cura degli animali detenuti e selvatici nonché alla salute e cura delle piante, comprese le attività selvicolturali”, si legge nell’ordinanza. “I servizi regionali competenti, prosegue ancora il documento, su richiesta degli interessati, possono autorizzare, su motivata e documentata richiesta, lo svolgimento delle attività vietate, sulla base della valutazione del rischio da parte del Cerep (Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e da asfivirus)".

I casi di peste suina africana (Psa) scoperti nei giorni scorsi hanno attivato misure precauzionali alle frontiere di Svizzera, Kuwait e in Oriente (Cina, Giappone e Taiwan) dove è stato dato un temporaneo stop, ha annunciato Confagricoltura, all’import di carni e salumi made in Italy. Ci sono tanti soldi in ballo: esportazioni, secondo stime Cia-Agricoltori Italiani, che si attestano su 1,7 miliardi di euro (+12,2% vs. 2020).

Fonte: Today.it

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