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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Peste suina, ok del Senato al decreto: attesa per le deroghe ai divieti della Regione

Tra i tre senatori che hanno votato contro c'è Mattia Crucioli, candidato sindaco alle prossime elezioni genovesi "È concreto il rischio che le eventuali deroghe che potrebbero essere previste dal piano regionale siano inficiate nel raggio di 6 chilometri intorno al ritrovamento di ogni carcassa infetta"

L'aula del Senato ha approvato con 176 voti favorevoli, 3 contrari e 21 astenuti, la conversione in legge del decreto contenente le misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana. Ora il testo, che è di fatto quello che aveva imposto il lockdown dei boschi ma con alcuni cambiamenti, passerà alla Camera per la definitiva approvazione.  

All'interno è prevista infatti l'adozione di piani regionali relativi a interventi urgenti, questo dovrebbe consentire alla Regione di attuare le deroghe al lockdown consentendo alcune riaperture dopo le chiusure scattate alla fine dello scorso mese di gennaio. Rimane però il nodo dei sei chilometri dal luogo di ritrovamento delle carcasse infette, nei prossimi giorni è attesa l'ordinanza regionale che farà luce su tutti i possibili cambiamenti in arrivo. 

Tra i tre senatori che hanno votato contro c'è Mattia Crucioli, candidato sindaco alle prossime elezioni genovesi per la lista anti-Draghi "Uniti per la Costituzione". Nel suo intervento ha definito il provvedimento squilibrato ed eccessivo: "È in forza di tale decreto che più di 100 comuni tra Liguria e Piemonte subiscono il lockdown dei boschi - sottolinea - quindi è concreto il rischio che le eventuali deroghe che potrebbero essere previste dal piano regionale siano inficiate nel raggio di 6 chilometri intorno al ritrovamento di ogni carcassa infetta. Tale misura è fortemente sproporzionata e pericolosa, perché di fatto potrebbe impedire per anni l'accesso ad importanti zone della città, i forti di Genova per esempio si trovano entro 6 chilometri dal ritrovamento di Staglieno".

"Ancora una volta questo governo preferisce la via facile della limitazione delle libertà dei cittadini, in questo caso quello di frequentare i boschi e stare nella natura, piuttosto che scegliere soluzioni che tengano insieme gli interessi di tutti - ha concluso Crucioli - Tra l'altro con ricadute importanti sull'economia rurale dell'entroterra, già fortemente provata dopo gli ultimi due anni di pandemia. Invece di mettere in sicurezza gli allevamenti suinicoli, unici soggetti per i quali la diffusione della malattia rappresenta un grave pericolo, si torna ancora una volta a comprimere i diritti di centinaia di migliaia di persone".
 

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