Guidano in corso Italia a passo d'uomo, a bordo 13 migranti
Percorrevano corso Italia a passo d'uomo, come a non voler dare nell'occhio. Stipati e stretti nell'abitacolo e nel bagagliaio, 13 migranti di nazionalità pakistana e bengalese. Ora per i due passeurs è arrivato l'arresto
I presupposti c'erano tutti e così è arrivato il fermo di polizia per i due pakistani, gravemente indiziati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, intercettati dalla polizia in corso Italia nella serata del 14 marzo scorso.
In quella occasione i due sono stati sottoposti a controllo mentre erano alla guida di due autovetture, entrambe con targa spagnola e risultate poi noleggiate a Barcellona, mentre percorrevano corso Italia a passo d'uomo, come a non voler dare nell'occhio.
Una volta fermate le autovetture sono stati scoperti al loro interno, stipati e stretti nell'abitacolo e nel bagagliaio, 13 migranti di nazionalità pakistana e bengalese, tutti clandestini. Dalle dichiarazioni rese dai migranti è emerso che gli stessi erano giunti in Italia nelle scorse settimane, partendo dalla Libia e sbarcando sulle coste siciliane; successivamente, volendo raggiungere diverse destinazioni nel continente europeo, erano stati consegnati ai due pakistani, entrambi operativi in questo capoluogo, i quali erano dei veri e propri 'passeurs', incaricati di organizzare il loro trasporto clandestino, dietro pagamento di somme di denaro, attraverso il confine francese.
Le indagini sul presunto traffico di clandestini, condotte dalla Sezione criminalità straniera e prostituzione della Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, hanno consentito di raccogliere gravi elementi di responsabilità a carico dei due pakistani alla guida delle auto e sottoporli così a fermo di indiziato di delitto.
