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Cronaca Pegli / Viale Giorgio Modugno

Ladri in azione al Parco Avventura di Pegli, i gestori: «Continueremo ancora meglio»

Dopo l'incendio che lo scorso ha devastato il "gemello" del Righi, altra tegola per i gestori del parco. Che incassano la solidarietà e vanno avanti ancora più decisi

Prima l’incendio che ha devastato parte della struttura del Righi, poi il furto in quella di Pegli: non c’è pace per il Parco Avventura, che nei giorni scorsi è stato presa di mira da ladri - o, alla luce del bottino, semplici vandali - che hanno forzato il chiosco bar razziando le provviste.

«Ce ne siamo accorti martedì in tarda mattinata, è il nostro unico giorno di chiusura - racconta Michele Morganti, uno dei soci del Parco - Inizialmente pensavamo non avessero portato via nulla, il buco praticato era molto piccolo. Invece qualcuno è riuscito a infilarsi all'interno del chiosco e ha portato via bottiglie d'acqua, patatine, altri snack, un piccolo tablet e persino una macchinetta del caffé a cialde. È stata una brutta sorpresa: sicuramente costerà più riparare il chiosco rispetto al valore della merce, ma il danno è più morale che materiale. Qui alla Vetta abbiamo sempre voluto svolgere anche un ruolo di presidio, per cercare di evitare che un parco pubblico si trasformasse in luogo di degrado, ma di notte e quando non ci siamo non possiamo sapere cosa succede. Adotteremo sicuramente delle contromisure, in primis l'installazione di telecamere».

L’accaduto è stato denunciato anche su Facebook, con un post amaramente ironico corredato da una foto che mostra la porta forzata, e che ha suscitato un’immediata reazione solidale da parte dei frequentatori del parco (e non solo): «Non mollate, siete un punto di riferimento per tanti ragazzi», scrive Antonella, e ancora «Tenete duro, torneremo presto per far divertire i nostri bimbi e darvi il nostro sostegno».

Si tratta, come detto, del secondo ostacolo che i gestori del Parco Avventura si trovano ad affrontare: lo scorso 15 luglio erano andati in fiamme nella notte la casetta dell’accoglienza con 120 caschetti, il registratore di cassa, il frigorifero e diverse altre cose, e il rogo aveva danneggiato 2 alberi compromettendo la fine di un percorso. 

Anche in quel caso, i gestori non si erano dati per vinti: prima avevano invitato tutti i frequentatori a spostarsi a Pegli, poi si erano rimboccati le maniche e, meno di due settimane dopo, avevano riaperto. «Come prima, meglio di prima», era stato il motto, adottato anche in seguito a questo secondo, spiacevole episodio: «Di sicuro non ci facciamo fermare da una cosa così: abbiamo intenzione di fare molte cose nuove il prossimo anno, e ci stiamo già lavorando».

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